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Il trasporto urbano "efficiente" del futuro farà risparmiare 12 miliardi - studio FS Italiane

I risultati della ricerca sono stati presentati al Workshop Ambrosetti di Cernobbio dall'Ad di FS Italiane, Renato Mazzoncini. Traei driver per recuperare efficienza: rete infrastrutturale, gestione sostenibile e efficiente, investimenti in tecnologie

Economia, Trasporti
Il trasporto urbano "efficiente" del futuro farà risparmiare 12 miliardi - studio FS Italiane
(Teleborsa) - Possibili risparmi complessivi fino a 12 miliardi di euro all'anno, quasi un punto in percentuale del Prodotto Interno Lordo, con trasporti urbani più efficienti. Questi gli impatti potenziali di una organizzazione ottimale della mobilità nelle 14 Città Metropolitane del Paese in termini di risparmio di tempo, decongestionamento, miglioramento dell’ambiente e della sicurezza.

I dati emergono dallo studio condotto da The European House - Ambrosetti in collaborazione con FS Italiane, presentato oggi a Cernobbio dall’ad e dg del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, Renato Mazzoncini.

Lo studio evidenzia che solo dimezzando i tempi di spostamento, per allinearli a quelli dei principali paesi europei, gli italiani potrebbero risparmiare tra i 5,5 e i 7 miliardi di euro all’anno, ovvero tra lo 0,34 e lo 0,44 per cento del PIL. Chi utilizza il mezzo pubblico nelle quattordici aree metropolitane del Paese (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia) impiega in media il doppio del tempo che a Parigi, Madrid, Berlino o Londra: 61 minuti per coprire solo 5 chilometri e mezzo.

Secondo lo studio FS Italiane-Ambrosetti esiste però un margine di miglioramento che può portare a un’inversione di tendenza nell’arco di 3-5 anni fondata su tre pilastri: la creazione di un solido sistema di infrastrutture di trasporto urbano; una gestione del servizio collettivo che sia sostenibile a livello ambientale ed efficiente in termini economici; l’aumento degli investimenti in innovazione tecnologica.

Le criticità. Molti i limiti della realtà italiana, partendo dal significativo deficit infrastrutturale degli impianti a rete fissa, che vede l’Italia con 3,8 chilometri di rete metropolitana per milione di abitanti. Va segnalato poi nelle modalità di spostamento, lo sbilanciamento verso la mobilità individuale, in primis autovetture e motocicli (610 autovetture ogni 1.000 abitanti) con il 48,3 per cento a Milano, il 45 per cento a Torino, il 65,5 per cento a Roma e il 78 per cento a Palermo contro il 41,1 per cento di Madrid, il 39,2 per cento di Berlino, il 33,1 per cento di Londra e il 16,6 per cento di Parigi.

Lo studio, in modo del tutto originale, elabora l’Indice di Mobilità Urbana che consente di comparare la mobilità delle 14 Città Metropolitane italiane in base a vari parametri, calcolandone la qualità: ai primi posti Milano con un valore di 8,07, Torino (7,12) e Venezia (6,41). Seguono Roma con 5,60 e Napoli con 5,07 per il Centro-Sud. In coda alla stessa graduatoria si trovano Messina con 4,28, Reggio Calabria (4,26) e Palermo (3,90).


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