(Teleborsa) -
Il mercato dell'auto cinese continua ad espandersi e a mostrare numeri
monstre nel mese di
agosto, quando il totale dei veicoli venduti è salito del
5,6% su anno, oltrepassando quota 2 milioni.
Durante i mesi estivi il
tasso di crescita non è stato mai inferiore al 3% (+6,2% a luglio e +3,8% a giugno), mentre da inizio anno le vendite hanno subito un incremento del 4,3% rispetto agli stessi 8 mesi del 2016.
La parte del leone è stata fatta dai
veicoli commerciali, con una variazione positiva mensile del 12,8% e una cumulata su anno del 17%, mentre le
auto private sono rimaste più indietro (rispettivamente, +4,1% ad agosto e +2,2% nel periodo gennaio-agosto), prospettando un risultato per l'intero 2017 più modesto in confronto al +16% del 2016.
Un risultato certamente influenzato dall'
aumento delle tasse deciso ad inizio anno, ma che per i produttori locali riflette anche una
congestione del mercato, entrato in una fase di maturità. Situazione che potrebbe essere ulteriormente ridefinita in futuro, dato che le autorità stanno valutando la
messa al bando graduale delle vetture a benzina e gasolio, sulla ruota di analoghe decisioni di Francia e Gran Bretagna a partire dal 2040.
Il viceministro dell'industria
Xin Guobin ha affermato che si tratterà comunque di un processo "lungo", e che sarà difficile fermare completamente la produzione di veicoli tradizionali alimentati ad idrocarburi per i prossimi due decenni, in particolare quelli pesanti. Tuttavia, l'ex celeste impero già ha introdotto alcune normative, mentre i
costruttori occidentali hanno cominciato ad investire in loco, scommettendo su un mercato potenzialmente molto redditizio:
Ford, ad esempio, ha annunciato una
joint venture con la
Anhui Zotye Automobile, mentre
Renault e
Nissan hanno stretto
accordi con la
Dongfeng Motor.