Facebook Pixel
Milano 28-mar
34.750,35 0,00%
Nasdaq 28-mar
18.254,69 -0,14%
Dow Jones 28-mar
39.807,37 +0,12%
Londra 28-mar
7.952,62 0,00%
Francoforte 28-mar
18.492,49 0,00%

Lavoro, nel secondo trimestre passi in avanti per l'occupazione

Lo rivela l'Istat che tra il secondo trimestre del 2017 e lo stesso periodo dell’anno precedente stima una crescita di 153 mila occupati e spiega che il tasso di disoccupazione diminuisce, mentre si attenua la riduzione degli inattivi

Economia
Lavoro, nel secondo trimestre passi in avanti per l'occupazione
(Teleborsa) - Passi in avanti per l'economia italiana nel secondo trimestre 2017, con il mercato del lavoro appare caratterizzato da una prosecuzione della crescita dell’occupazione e della diminuzione della disoccupazione. La fotografia è stata scattata dall'Istat che spiega come nel periodo in questione l'economia italiana ha registrato una crescita del PIL pari allo 0,4% in termini congiunturali e all'1,5% su base annua. Un po' più a rilento rispetto all'economia dei Paesi dell'Area Euro che è cresciuta dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e del 2,2% nel confronto con lo stesso trimestre del 2016.




I segnali di consolidamento dell'espansione dei livelli di attività economica - spiega l'istituto di statistica - sono particolarmente significativi nell'industria in senso stretto e nei servizi essono associati a un assorbimento di lavoro da parte del sistema produttivo che continua a espandersi in linea con la dinamica del PIL.

Le ore complessivamente lavorate crescono dello 0,5% sul trimestre precedente e dell'1,4% su base annua, confermando l'elevata intensità occupazionale della ripresa in corso.

Parlando del mercato del lavoro, l' Istat rivela che dal lato dell’offerta l'occupazione presenta una nuova crescita congiunturale (+78 mila, +0,3%) dovuta all'ulteriore aumento dei dipendenti (+149 mila, +0,9%), in oltre otto casi su dieci a termine (+123 mila, +4,8%). Continuano invece a calare gli indipendenti (-71 mila, -1,3%). Il tasso di occupazione cresce di 0,2 punti rispetto al trimestre precedente. I dati mensili più recenti (luglio 2017) mostrano, al netto della stagionalità, un aumento degli occupati (+0,3% rispetto a giugno, corrispondente a +59 mila unità), che riguarda sia i dipendenti sia gli indipendenti.

Tra il secondo trimestre del 2017 e lo stesso periodo dell’anno precedente si stima una crescita di 153 mila occupati (+0,7%) che riguarda soltanto i dipendenti (+356 mila, +2,1%), oltre tre quarti dei quali a termine, a fronte della rilevante diminuzione degli indipendenti (-3,6%). L’incremento in termini assoluti è più consistente per gli occupati a tempo pieno, e l’occupazione a tempo parziale aumenta soprattutto nella componente volontaria. La crescita dell’occupazione riguarda entrambi i generi e tutte le ripartizioni ed è più intensa per le donne e nel Nord.

Il tasso di disoccupazione diminuisce di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,6 punti in confronto a un anno prima, con maggiore intensità per quello giovanile. Nei dati di luglio 2017 il tasso di disoccupazione sale di 0,2 punti congiuntamente al calo di 0,3 punti del tasso di inattività 15-64 anni.

Rispetto agli ultimi trimestri, nel confronto tendenziale si attenua la riduzione degli inattivi di 15-64 anni (-76 mila in un anno) e del corrispondente tasso di inattività (-0,1 punti). La diminuzione degli inattivi riguarda soltanto le donne, soprattutto il Mezzogiorno, gli individui di 35-49 anni, e coinvolge quanti vogliono lavorare (le forze di lavoro potenziali).

Dal lato delle imprese, si confermano i segnali di crescita congiunturale della domanda di lavoro, con un aumento delle posizioni lavorative dipendenti pari all'1,1% sul trimestre precedente, sintesi della crescita sia dell’industria sia dei servizi. Le ore lavorate per dipendente crescono (+0,2%) rispetto al trimestre precedente, mentre diminuiscono su base annua (-0,7%), anche se continua la flessione del ricorso alla Cassa integrazione. Il tasso dei posti vacanti aumenta di 0,1 punti percentuali sul trimestre precedente. In termini congiunturali si registra una diminuzione dello 0,1% delle retribuzioni e dello 0,5% degli oneri sociali e, quale loro sintesi, un calo dello 0,2% del costo del lavoro.


Condividi
```