(Teleborsa) - L'economia italiana accelera più del previsto e Confindustria rivede al rialzo le stime di crescita.
Il CSC (Centro Studi dell'Associazione) ha ritoccato all'insù le previsioni del PIL, stimando una espansione dell'1,5% quest'anno e dell'1,3% nel 2018,
rispetto al +1,3% e al +1,1% indicati tre mesi fa.
Ma avverte: "
Queste previsioni potrebbero rivelarsi prudenti".
Le
informazioni disponibili sul trimestre estivo - sottolineano gli economisti di Confindustria - "
sono limitate per il cruciale settore dei servizi, quelli turistici hanno un'alta valenza stagionale". Le stime del CSC - spiegano - non includono gli effetti della prossima legge di Bilancio perché "non se ne conoscono reale ammontare e composizione".
L'esito del 2018, "dipenderà anche dagli incentivi agli investimenti, dalla loro durata effettiva e dalle risorse ulteriori che verranno messe in campo".
Nel report del Centro Studi dal titolo "Scenari economici" presentato oggi, il deficit scende al 2,1% nel 2017 (dal 2,3% stimato a giugno) e al 2,3% nel 2018 (da 2,4%). Il debito è visto a 132,6% quest‘anno e a 131,8% il prossimo (da 133,2% e 133,7%).
Viale dell'Astronomia ha anche trattato la spinosa questione della
fuga dei giovani all'estero, legata alla mancanza di lavoro. Un fenomeno che "
costa all'Italia un punto di PIL all'anno, circa 14 miliardi di euro". In sette anni - sottolineano gli industriali - si è registrata un'accelerazione impressionante: si è passati dai 21 mila emigrati under 40 del 2008 ai 51 mila del 2015. Il Centro Studi di Confindustria ha avvertito che "
la bassa occupazione giovanile è il vero tallone d'Achille del sistema economico e sociale italiano".
Il CSC conferma il tasso di disoccupazione all‘11,2% quest‘anno e vede il 2018 a 10,6% (da 10,7%). "Alla fine del biennio gli occupati saranno 160.000 oltre il picco della primavera 2008" anche se sono diminuite le ore di lavoro procapite, spiega il report.