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Catalogna, Rajoy ribadisce il "no" al referendum

"E' una vergogna", "in Spagna tornano a esserci detenuti politici", ha dichiarato il segretario di "Podemos" Pablo Iglesias

Economia, Finanza, Politica
Catalogna, Rajoy ribadisce il "no" al referendum
(Teleborsa) - Sempre più incandescente la situazione a Barcellona, dopo che ieri la Guardia Civil spagnola ha effettuato un blitz nelle sedi del governo catalano, arrestando 14 uomini vicini al vicepresidente catalano Oriol Junqueras e al suo braccio destro Josep Maria Jové, che si stavano occupando dell'organizzazione del referendum sull'autonomia indetto dalle autorità locali per il 1° ottobre nonostante la bocciatura della Corte Costituzionale. Sequestrate inoltre 10 milioni di schede per il voto e altro materiale elettorale.



Per protesta migliaia di persone sono scese in piazza, circa 40.000 secondo la stampa, mentre il segretario di "Podemos" Pablo Iglesias ha dichiarato: "E' una vergogna", "in Spagna tornano a esserci detenuti politici".

Determinato il premier spagnolo Mariano Rajoy: "Il referendum non si farà". "Lo Stato ha agito e continuerà a farlo, ogni illegalità avrà la sua risposta. La disobbedienza alla legge è l'opposto della democrazia". "Il referendum non può essere celebrato, non è mai stato legale o legittimo, ora è una chimera impossibile", ha aggiunto il premier avvertendo: "Siete ancora in tempo per evitare danni maggiori".

Pesanti le ripercussioni sui mercati finanziari, con l'indice Ibex35 della borsa di Madrid che ieri ha lasciato sul tappeto oltre l'1% mentre le altre borse europee sono rimaste caute in attesa delle decisioni della Fed.








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