(Teleborsa) - I lavori per la posa della fibra ottica di
Open Fiber,
la joint venture paritetica tra Enel e CDP Equity dedicata alla banda ultralarga, sono rallentati dalla burocrazia. Lo ha spiegato il presidente della società Tlc
Franco Bassanini, durante il
Digital Summit di Capri.
Le parole di
Bassanini arrivano dopo che il
Ministro dello Sviluppo Economico,
Carlo Calenda aveva parlato nei giorni scorsi di una certa lentezza nell'avvio dei cantieri. "Fa bene
Calenda a sottolineare che il governo debba monitorare ma monitorare non solo
Open Fiber ma anche le varie amministrazioni che non devono mettere i bastoni tra le ruote", ha tuonato.
Per la tecnologia 5G "conviene che la rete la faccia uno per tutti. Sono sempre di più gli operatori di servizi che ci chiedono che la faccia uno solo per tutti e la metta a disposizione senza essere concorrenti sul mercato retail", ha spiegato il residente di
Open Fiber.
Parlando ingenerale del tema della rete di TIM e delle
parole del presidente de Puyfontaine che ha spiegato di non avere alcun pregiudizio su un eventuale spin off se fosse vantaggioso per il gruppo,
Bassanini ha chiarito: "Non è una questione che riguarda direttamente gli amministratori di
Open Fiber. Siamo competitor in un mercato aperto ed eventuali contatti spettano agli azionisti e non agli amministratori. Noi facciamo la nostra parte e abbiamo un piano industriale ambizioso e impegnativo".