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Legge di bilancio, oggi il via libera del Consiglio dei Ministri

Dopo l'approvazione del decreto fiscale il Governo di appresta a mettere nero su bianco la nuova Manovra da 20 miliardi di euro

Economia
Legge di bilancio, oggi il via libera del Consiglio dei Ministri
(Teleborsa) - Un testo "compatto ed efficace". Così il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha definito la Legge di Bilancio che sarà approvata oggi dal Consiglio dei Ministri dopo il via libera al decreto fiscale giunto venerdì, 13 ottobre.

Una parte delle coperture della Manovra è garantita da alcuni interventi contenuti nel decreto fiscale stesso, gli altri fondi arriveranno da nuove misure anche se il Governo è alla ricerca di risorse aggiuntive per un provvedimento che ha un valore di circa 20 miliardi di euro.

Oltre ai 15,7 miliardi necessari per sterilizzare l'aumento dell'IVA (1 miliardo è già stato anticipato con il dl fiscale) serviranno risorse per finanziare gli aumenti contrattuali del pubblico impiego, le missioni all'estero, gli sgravi contributivi per le assunzioni dei giovani, la lotta alla povertà e i fondi per imprese e investimenti.

Un elenco di non poco conto che potrebbe far lievitare il valore iniziale del provvedimento. Ci sono, infatti, altre richieste che attendono risposte a partire dal capitolo pensioni che sarà nuovamente affrontato nel corso di un tavolo fra il ministro Giuliano Poletti e i sindacati.

Senza dimenticare, inoltre, che il Governo ha aperto alla revisione del superticket da 10 euro.

Secondo la cornice illustrata finora, circa 10 miliardi arriveranno dalla maggiore flessibilità sul deficit concordata con l'Europa (lo 0,6% del PIL, la differenza tra un indebitamento netto programmatico all'1,6% e un tendenziale all'1%) e serviranno tutti per cancellare le clausole di salvaguardia sull'IVA.

Il resto è atteso da nuove entrate per circa 5 miliardi (e tra queste viene conteggiato parte del gettito della nuova rottamazione delle cartelle contenuta nel dl fiscale e l'estensione dell'autofatturazione dell'IVA a tutte le società controllate dalla P.A.) e da tagli alla spesa per circa 3,5 miliardi.

Si attendono, quindi, ulteriori tagli ai Ministeri oltre che un rafforzamento delle misure contro l'evasione fiscale.

Ma l'ostacolo maggiore all'individuazione di nuove coperture resta il quadro di finanza pubblica che si muove in un "sentiero stretto" come ripete da mesi il ministro Padoan. Dopo l'approvazione del ddl, l'Esecutivo invierà a Bruxelles il Draft budgetary plan, il documento che sintetizza gli interventi di politica economica che si intendono attuare l'anno successivo. Documento che per prassi deve essere inviato entro il 15 ottobre ma cadendo quest'anno di domenica l'invio slitta al lunedì. Il disegno di legge, invece, dovrà essere inviato alle Camere entro il 20 ottobre.

Ecco le principali misure che dovrebbero rientrare nella Legge di Bilancio.

Sgravi strutturali per le assunzioni di giovani: le imprese che assumeranno giovani a tempo indeterminato pagheranno contributi ridotti del 50% per due anni. Si ragiona se estendere per il solo 2018 l'età dai 29 ai 35 anni. Lo sgravio potrebbe salire al 100% per chi assume apprendisti o studenti che hanno fatto l'alternanza scuola-lavoro e per le imprese del Sud.

Stop all'aumento dell'IVA (cosiddetta "sterilizzazione"): lo stop alle clausole di salvaguardia su questa imposta assorbirà la maggior parte delle risorse della manovra. Il costo complessivo e' di 15,7 miliardi, circa 10 arriveranno dal maggior spazio sul deficit. Un miliardo è stato anticipato nel dl fiscale.

Super ticket: si punta a una riduzione graduale o selettiva e non è escluso che la misura possa arrivare nel corso dell'iter parlamentare della legge di bilancio.

Lotta alla povertà: circa 600 milioni saranno destinati a finanziare il reddito di inclusione e le misure per la lotta alla povertà.

Rinnovo dei contratti della Pubblica Amministrazione: dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimo il blocco degli aumenti il governo ha dovuto correre ai ripari. La nuova dote potrebbe salire fino a 1,9 miliardi e servirà per permettere l'aumento da 85 euro.

Bancomat: nel corso dell'iter parlamentare verrà definita meglio la norma che prevede multe per chi non accetta il bancomat o la carta di credito per i pagamenti. La misura va dettagliata meglio con una maggiore precisazione delle categorie evitando penalizzazioni. Il tutto per fare chiarezza in vista della messa a punto del decreto attuativo.

Carburanti: è possibile che arrivi una nuova stretta sul settore dei carburanti.

Fatturazione elettronica: si punta a estendere l'obbligo di fatturazione elettronica ai privati, prevista attualmente nei rapporti con la P.A. La misura, stralciata dal decreto fiscale, potrebbe essere inserita in manovra, ma è molto probabile che l'adozione venga rimandata al 2019.

Web tax: la decisione sarà lasciata al Parlamento anche per attendere gli sviluppi a livello europeo.

Revisione dello spesometro: come emendamento durante l'iter in Parlamento potrebbe arrivare un riassetto dello spesometro, ultimamente al centro di aspre polemiche.
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