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Moody's: "le incertezze politiche e sulla crescita pesano sul rating dell'Italia"

L'agenzia di rating ha motivato la decisione di non migliorare il rating e l'outlook italiano

Economia
Moody's: "le incertezze politiche e sulla crescita pesano sul rating dell'Italia"
(Teleborsa) - La stabilizzazione delle banche italiane e la maggior crescita economica del Paese non eliminano le incertezze sulle prospettive di crescita a medio lungo termine, che restano solo "moderate", mentre esiste una "notevole incertezza" sulle priorità economiche del prossimo Governo.



Così Moody's, in un'analisi approfondita sui rischi di credito dell'Italia, spiega la decisione, pubblicata lo scorso 6 ottobre, di non migliorare né il rating né l'outlook tricolore.

"Il Governo è riuscito a stabilizzare il settore bancario. Mentre il ripristino del settore per la salute richiederà tempo, il rischio di una crisi più profonda bancaria con un impatto significativo sul bilancio dello Stato sovrano è stato ridotto con l'intervento sulle banche più deboli all'inizio di quest'anno" scrive l'agenzia statunitense, aggiungendo che "l'economia italiana sta attualmente considerando una crescita più forte, dopo sei anni di risultati molto deboli, con la ripresa che è oggi sempre più ampia".

Inoltre "le prospettive a breve termine per la crescita sono ora forti di previsto in precedenza. Ciò dovrebbe contribuire a stabilizzare le finanze pubbliche e prevenire un ulteriore aumento del rapporto debito pubblico nei prossimi anni".

Ma c'è un "ma": "Nonostante il recente miglioramento, le prospettive di crescita italiane resteranno probabilmente moderate nel medio periodo. Inoltre, rimane una notevole incertezza circa le priorità politiche del prossimo Governo e il ritmo delle riforme fiscali e sostenibili per i prossimi anni", spiega Moody's, secondo la quale "una stabilizzazione del rating all'attuale valutazione Baa2 richiederebbe una strategia chiaramente definita per le riforme strutturali e un percorso di politica fiscale che offra la garanzia di una significativa e sostenuta riduzione dell'indebitamento del settore pubblico".

Dal momento che "i rischi di ribasso per il merito creditizio dell'Italia rimangono elevati", l'agenzia ha deciso di mantenere la prospettiva negativa sulla valutazione Baa2.


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