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A2A "Life Company" scommette sui mainstream e mobilita 16 miliardi di investimenti

Economia Circolare e Transizione Energetica saranno i due pilastri su cui si muovono le strategie per garantire la qualità della vita, finanziare la crescita e remunerare gli azionisti

Energia, Finanza
A2A "Life Company" scommette sui mainstream e mobilita 16 miliardi di investimenti
(Teleborsa) - A2A si ripropone come una "Life Company", lanciando come slogan del Piano decennale "Life is our duty", per testimoniare il nuovo paradigma dell'azienda, che concentra la sua strategia sulla sostenibilità.

"A2A Life Company è il riposizionamento dell'azienda, che passa dal mezzo al fine, con l'obiettivo ultimo di garantire una qualità della vita sempre maggiore ai clienti, alle città, al Pianeta", ha sottolineato l'Amministratore delegato, Renato Mazzoncini, avviando la presentazione del nuovo Piano strategico, che copre un arco temporale più ampio di dieci anni.

Al di là della complessità, data da una durata più ampia, ed a fronte della grande crescita, il Piano di A2A punta ad una grande semplificazione, con la definizione di due pilastri - Economia circolare e Transizione energetica - entro i quali si muoveranno tre attori - Energia, Ambiente, Reti - grazie alla contestuale riduzione del numero di Business Unit da 5 a 3.

Un Piano che sfrutta venti a favore

Il Piano "si muove all'interno dei due mainstream", ha affermato Mazzoncini, ricordando che il valore di mercato dell'Economia circolare raddoppierà a circa 2 trilioni di dollari al 2030 e quello della transizione energetica muoverà investimenti per un valore di 2-3 trilioni di dollari a fine periodo. "La crescita che abbiamo pianificato - ha sottolineato - viaggia quindi in una corrente a favore".

Il numero uno di A2A ha commentato anche l'ampiezza temporale del piano, spiegando che un piano a 5 anni consente ad un'azienda "di rimanere nella propria zona di confort", a differenza di un business plan decennale, che implica la necessità di tener conto dell'innovazione tecnologica, in un settore caratterizzato da una importante evoluzione dal punto di vista tecnologico.

L'ambizione del Piano è ridurre del 30% le emissioni, attraverso l'aumento delle energie rinnovabili (+3,7 Gwh), in particolare eolico e fotovoltaico, e ridurre i rifiuti in discarica (+4,4 milioni di tonnellate sottratte alla discarica), evitando l'immissione di CO2 (31 milioni di tonnellate in meno). Ciò sarà garantito dal fatto che il 90% degli investimenti è legato agli obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite.

"E' un piano in cui ci mettiamo la faccia subito e cresciamo da subito ed in più remunerativo per i suoi azionisti", ha dichiarato Mazzoncini.

Mobilitati 16 miliardi per gli investimenti

Il Piano di A2A preme l'acceleratore sugli investimenti, che ammonteranno a 16 miliardi nell'arco del piano, pari a circa 1,6 miliardi l'anno (1,25 miliardi già nel 2021), imprimendo una forte accelerazione rispetto al passato, quando in media l'azienda investiva 500-600 milioni l'anno.

Questi investimenti porteranno ad un raddoppio MOL, che registrerà una crescita media dell'8%. Una "crescita molto forte" ha spiegato l'Ad indicando che "quando si uscirà dalla pandemia ci si attende una forte accelerazione, soprattutto in settori come il nostro legati al New Green Deal.

La crescita dell'Ebitda sarà addirittura più forte nei primi anni del Piano - spiega il Cfo Andrea Crenna - quando l'accelerazione dell'economia consentirà di sfiorare tassi di crescita dell'11%, prima di raccogliere i frutti degli investimenti previsti dal piano. Il direttore finanziario ha confermato anche una revisione al rialzo delle previsioni di chiusura dell'esercizio 2020 da 1,140 miliardi a 1,180 miliardi, frutto di un quarto trimestre migliore delle attese.

A fronte di questa crescita, A2A prevede anche una adeguata remunerazione agli azionisti, indicando una crescita media annua del dividendo del 3%, che equivale ad un Implied Yield Dividend superiore al 6%. "IlL più alto del settore", commenta Mazzoncini.

Quanto alla posizione finanziaria, resterà molto solida con un rapporto PFN/Ebitda di 2,5x che consentirà al Gruppo di mantenere gli elevati livelli di rating che oggi già vanta.

Le leve abilitanti

"Nn si può parlare di economia circolare senza tenere in considerazione i cambiamenti, le innovazioni tecnologiche ed il digital", ha spiegato Gianni Vittorio Armani, Direttore Strategy del Gruppo, spiegando che il Piano mette sul piatto 2 miliardi di investimenti in tecnologie e conferma A2A nel ruolo di fautore dell'open innovation, attraverso il finanziamento delle startup che ruotano attorno al gruppo ed il Corporate Venture Capital.

Altre leve sono la semplificazione ed una corporate più "leggera", che assieme all'innovazione, garantiranno risparmi per 200 milioni di euro, grazie all'eccellenza operativa ed il miglioramento della customer experience.

La resilienza di A2A è un'altra leva della crescita sostenibile, e passa per la diversificazione dei servizi e delle aree geografiche in cui l'azienda opera, sul fronte nazionale ed internazionale.

Grande attenzione anche alle persone, "elemento chiave" dell'azienda, che punta su 6.000 assunzioni nell'arco del piano (60% in turnover e 40% in nuovi posti di lavoro). Il focus sarà sulle competenze, sulla diversity e sulla riduzione del gender gap, con l'obiettivo di inserite il 30% di manager donne nel Gruppo ed il 40% nei CdA. Attenzione alle persone che passa anche attraverso la cultura del risultato, il dimezzamento dell'indice infortunistico, la promozione della salute e la valorizzazione delle persone disabili.


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