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India: la crisi finanziaria scuote la culla d'Oriente

India L'economia indiana, come già ricordato nel capitolo precedente, ha subito modifiche sostanziali con l'introduzione di riforme economiche nel 1991: la liberalizzazione dei mercati incoraggiando la partecipazione del settore privato; la liberalizzazione degli scambi; lo smantellamento delle restrizioni nazionali e gli investimenti esteri; la riforma del settore finanziario e il sistema fiscale.

Tutte queste iniziative di politica economica hanno radicalmente cambiato il set-up del Paese e la sua integrazione con il resto del mondo. Così, l'India ha raggiunto una posizione competitiva a livello globale, al fine di utilizzare appieno le sue potenzialità e le opportunità di una rapida crescita dell'economia.

Il settore industriale ha assistito ad un moderato rallentamento della crescita nel corso di aprile-novembre 2007, con un aumento del 9,2%.

Il settore delle telecomunicazioni invece è stato uno dei più grandi successi di riforme orientate al mercato. La rete di telecomunicazioni in India è la terza più grande del mondo e la seconda più grande tra le economie emergenti dell'Asia.
Il numero totale di telefoni è aumentato, passando da 76,53 milioni al 31 marzo 2004 a 272,88 milioni al 31 dicembre 2007.

Il settore delle infrastrutture è stata l'espansione su vasta scala. L'Indice nel dicembre 2007 ha registrato una crescita del 4% rispetto ad una crescita del 9% nel dicembre 2006. Gli investimenti stranieri hanno mostrato una tendenza contrastata. Nel 2006-07 la percentuale è stata pari al 33,5% mentre è salita al 43,4% nel primo semestre del 2007-08.

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