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Sanatoria e ICI, il tira e molla del Governo

Il condono edilizio
Il condono edilizio, eventualmente previsto per il 2012, riguarderebbe solo piccoli abusi di tipo residenziale ed opere di ampliamento sino al 25% della volumetria originaria e, in ogni caso, non superiore ai 400 metri cubi (circa 130 metri quadri).

Purtroppo, le esperienze passate e soprattutto i maxi condoni del 1994 e del 2003 non hanno avuto il successo sperato, perché hanno comportato spese di gestione della pratica e spese per la successiva urbanizzazione superiori a quanto effettivamente incassato.

Eppure, si tratta di una misura che garantisce nuova linfa alle casse statali, spesso fruttando un gettito superiore a quello sperato. Inutile nascondere che sarebbe una manna santa per il Governo che sta faticosamente tentando di reperire le risorse finanziarie necessarie ad alimentare le misure per lo sviluppo.

Ma c'è anche un altro elemento a sfavore del condono. L'Eurozona non gradirebbe di certo l'ennesima prova di superficialità del Governo italiano, consistente nell'attuare misure una tantum, tipiche di una politica economica miope e tanto deplorata dai nostri partner.

Il condono si farà? La dinamica storica propende per una risposta affermativa, dato che negli ultimi anni le sanatorie si sono succedute a distanza di nove anni l'una dall'altra (l'ultima è quella del 2003 e prima era stata effettuata nel 1994). Poi, bisognerà vedere se Palazzo Chigi riuscirà a trovare risorse alternative, stiracchiando i conti qua e là...

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