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Chi paga i ritardi biblici della PA

Un disservizio: gli asili nido
I ritardi dei pagamenti della PA concernono una moltitudine di servizi, alcuni dei quali direttamente avvertibili dalle famiglie. Nella società moderna, in cui entrambi i coniugi lavorano per mantenere la famiglia, gli asili nido sono diventati un elemento indispensabile nell'ambito familiare, tanto che i Comuni hanno spesso tentato di ampliare l'offerta con strutture convenzionate. Anche gli asili nido convenzionati, tuttavia, non sono rimasti indenni dal ritardo dei pagamenti delle Amministrazioni locali, venendosi spesso a trovare nell'impossibilità di garantire il servizio, chiudendo la scuola o gestendola in modo del tutto inadeguato.

E' il caso del Comune di Roma, dove a inizio anno è scoppiato il caso del nido "I pesciolini" nel XI Municipio, seguito di lì a poco dal nido "Giocolandia" nel V Municipio.
Si stima che a rischio vi siano ben 500 famiglie romane e che nel V Municipio vi siano stati almeno 60 licenziamenti e ritardi nei pagamenti delle educatrici di mesi. Un disservizio non da poco, perché questo stato di cose potrebbe portare alla chiusura di diverse strutture, con conseguente riduzione dei posti disponibili ed un aggravio pesante per le famiglie (il costo di un nido privato si aggira in media sui 500-600 euro, quasi un mutuo).

Nel migliore dei casi, il servizio resterebbe fruibile in condizioni disagiate, portando all'accorpamento di classi ben oltre la soglia comunemente accettata come adeguata, di una quindicina di bambini per classe. L'assessore alla Scuola, Gianluigi De Palo, ha contestato le accuse, sostenendo che, in questi ed altri casi, la crisi non è stata generata da un ritardato pagamento del Comune, ma semplicemente dalla mancata presentazione di alcuni adempimenti amministrativi da parte delle strutture interessate. Riguardo i ritardi dei pagamenti delle educatrici, De Palo ha puntato il dito contro le strutture private, asserendo che il problema è della gestione e non del Comune.

Concludendo... Se l'Amministrazione Pubblica non paga a farne le spese sono solo e sempre i cittadini, che siano imprese, che si trovano davanti un abisso, o famiglie, costrette a provvedere con i mezzi già scarsi a disposizione. E' l'Italia delle contraddizioni e degli sprechi, che ci si augura di veder scemare a poco a poco grazie alla maggiore attenzione, posta da questo Governo, verso comportamenti più onesti e votati alla legalità!

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