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Arriva il quinto Conto Energia

Le considerazioni del Governo e delle Associazioni di categoria
Nonostante ciò, il Governo ha ritenuto che non si possa continuare a seguire l'approccio sinora adottato per il perseguimento degli obiettivi e che vada, invece, dato impulso ai settori calore e trasporti e all'efficienza energetica che sono modalità, in media, economicamente più efficienti.

Fra l'altro, i notevoli progressi tecnologici e le economie di scala hanno comportato in questi ultimi anni una rapida diminuzione del costo degli impianti solari fotovoltaici, accelerando la crescita del volume delle installazioni, che ha comportato, tra l'altro, una accentuata crescita degli oneri di sostegno, oltre a consumo di territorio anche agricolo.

Inoltre, molti altri Paesi europei hanno adottato misure finalizzate alla riduzione degli incentivi al fotovoltaico sulla base delle stesse considerazioni. Per questo motivo, l'Italia ha ritenuto di dover tendere maggiormente verso gli standard europei, in vista di uno sviluppo del settore compatibile con la necessità di ridurre il consumo del territorio ed ottenere ulteriori benefici in termini di tutela dell'ambiente.

Le principali associazioni di categoria hanno accolto negativamente il decreto, minacciando di dare battaglia per il mancato accoglimento delle proposte avanzate dalle Regioni. Fra i punti più contestati c'è un innalzamento della soglia di spesa annua considerato insufficiente (si sperava di arrivare a 7 miliardi) ed un lasso di tempo troppo corto (4 mesi) per l'entrata in vigore del Quinto Conto Energia, che provocherà necessariamente delle distorsioni.

Per concludere, anche questo provvedimento del Governo ha trovato molte resistenze, non meno degli altri tesi a produrre un miglior bilanciamento fra la spesa dello Stato e lo sviluppo del nostro Paese, in termini di efficienza. La causa è sempre la stessa, la necessità imprescindibile di fare economie.

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