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La casa è ormai un miraggio: pochissimi possono permettersela

Allarme casa: sempre meno famiglie coronano il sogno di comprare una casa, nonostante il drammatico calo dei prezzi, mentre aumentano vertiginosamente gli sfratti.

Il Governo dice “no” agli sfratti con il Fondo per la morosità incolpevole

Per arginare gli sfratti, il Governo ha pensato ad un fondo sociale per la morosità incolpevole. "La morosità incolpevole", recita l'Articolo 2 del decreto legge 102/13 del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, è quella "situazione di sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento del canone locativo in ragione della perdita o consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare". Qui vi sono una serie di casi catalogati che vanno dalla "perdita di lavoro per licenziamento, passando per situazioni di consistente riduzione dell'orario di lavoro o cassa integrazione fino ad arrivare alla "malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato o la riduzione del reddito complessivo della famiglia per fronteggiare rilevanti spese mediche e assistenziali”.

Il decreto non si ferma qui, ma indica anche i criteri per l'accesso ai contributi previsti dal Fondo, che comunque non possono superare un importo massimo di 8 mila euro. Ad avere priorità nella concessione di contributi saranno quegli inquilini, nei confronti dei quali sia stato emesso provvedimento di rilascio esecutivo per morosità incolpevole, che sottoscrivano con il proprietario dell'alloggio un nuovo contratto a canone concordato. Anche quegli inquilini la cui ridotta capacità economica non consenta il versamento di un deposito cauzionale per stipulare un nuovo contratto di locazione, saranno tra i primi a ricevere i contributi: in questo caso il Comune prevede le modalità per assicurare che il contributo sia versato contestualmente alla consegna dell'immobile.

Infine, ad avere priorità nella concessione di contributi saranno anche gli inquilini che, al fine di rimborsare anche parzialmente il proprietario dell'alloggio, dimostrino la disponibilità del proprietario a consentire il differimento dell'esecuzione del provvedimento di rilascio dell'immobile.

In tutto questo quanti sono gli italiani che possono pronunciare la frase: “casa dolce casa”?


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