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Il mercato del falso impoverisce l’Italia

La contraffazione ha un impatto pesantissimo sul nostro Paese: per fatturato perso, mancati introiti per lo Stato e in termini occupazionali

Quanti i posti di lavori persi?

II falso pesa molto anche in termini di posti di lavoro. Il Made in Italy contraffatto, infatti, porta via ben 100mila posti di lavoro. A lanciare l'allarme è il vicepresidente di Confindustria, Lisa Ferrarini, nel corso di un'audizione alla Commissione Parlamentare di Inchiesta sui fenomeni contraffattivi chiedendo che la lotta alla contraffazione sia una delle priorità del semestre italiano di presidenza dell'Unione Europea.

Ferrarini ha sottolineato che la contraffazione è particolarmente nociva per il sistema industriale italiano, che ha nella qualità dei suoi prodotti il tratto "distintivo". Confindustria "ha da sempre un'attenzione specifica per questo tema, che è venuta aumentando con il tempo e con la crisi, che impone a tutti noi di non lasciare nulla di intentato per recuperare risorse, competitività e prestigio". Secondo Ferrarini, l'UE in primis "deve essere maggiormente consapevole e coinvolta nel contrasto al fenomeno" sia con maggiore omogeneità dei controlli doganali, sia con "disposizioni più stringenti negli accordi di cooperazione e di libero scambio con i Paesi terzi". Utile, spiega, "sarebbe l'approvazione definitiva della normativa comunitaria "Made in" varata in prima lettura dal Parlamento uscente esprimendo sostegno pieno ed unitario alla proposta che giunge ora all'esame del Consiglio durante il semestre di Presidenza italiana". La sua approvazione, secondo Ferrarini costituirebbe un passo in avanti storico per contrastare fenomeni di contraffazione dell'origine doganale.

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