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Paradisi fiscali addio. La lotta all'evasione comincia a dare i suoi frutti

La lotta ai paradisi fiscali è appena cominciata: l’Italia ha recentemente siglato accordi con la Svizzera, il Leichtenstein il Vaticano ed il Principato di Monaco. Quanto costa l’evasione fiscale agli italiani? Quali sono le ultime mosse messe in campo dal Fisco?

Ma quanto costa l’evasione fiscale agli italiani?

Ben 91 miliardi di euro l'anno, vale a dire il 7% del PIL - Prodotto Interno Lordo. Questa la cifra delle imposte evase nel 2013, comunicata in Consiglio dei Ministri dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Il titolare del dicastero sito in via XX settembre ritiene che l’evasione "deve essere aggredita con una lotta spietata”, “i cui proventi devono essere impiegati, insieme alla revisione degli sconti fiscali, per tagliare ulteriormente le tasse ai contribuenti che si comportano correttamente". Inoltre Padoan ha dichiarato guerra alle sanatorie, avvertendo: "mai più condoni". "Dall'Unità d'Italia ad oggi ci sono stati oltre 80 condoni", che "minano la credibilità dello Stato, soprattutto nei confronti dei contribuenti onesti".

Ad evadere è soprattutto il Nord (52%) dove il tax gap di Iva, Ires, Irpef e Irap è di 47,6 miliardi, contro i 24 miliardi del Centro (26% del totale) e i 19,8 miliardi del Sud (22%).

Nel 2013 l'evasione "pizzicata" dall'Agenzia delle Entrate ammonta a 24,5 miliardi: la maggiore imposta accertata è così salita dell'87% in sette anni, rispetto ai 13,1 miliardi del 2006. Elevatissime le irregolarità, riscontrate nel 95% delle verifiche, con il 98,1% tra le grandi imprese, il 98,5% tra le medie e il 96,9% tra le Pmi (piccole e medie imprese). Il record tocca però agli enti non commerciali: il 99,2% non è in regola.

Nel 2014, invece, il Fisco ha incassato 14,2 miliardi di euro in più in entrate rispetto all'anno prima, con un aumento dell'8%. Lo ha spiegato il direttore dell'Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi, aggiungendo che si tratta della somma più alta incassata dall'agenzia dall'attività di controllo. L’aumento delle entrate dalla lotta all’evasione segue un trend positivo avviato già da alcuni anni: dal 2006 si è registrata un'impennata del 220%, vale a dire che le entrate dal canale "controllo" sono più che triplicate rispetto ai 4,4 miliardi di allora.

Quali sono le ultime mosse messe in campo dal Fisco per scovare gli evasori?

Per scovare quei cittadini che risultano nullatenenti, ma riescono a permettersi un tenore di vita a cinque stelle, il Fisco è finalmente passato ai controlli incrociati. Conti correnti, conti deposito e carte di credito sono finiti sotto la lente dell'Agenzia delle Entrate, che così ha dichiarato guerra all'evasione fiscale dopo le tante minacce. Da fine febbraio, infatti, il Fisco ha a disposizione tutti i dati finanziari dei contribuenti del 2013 grazie al dialogo con banche, assicurazioni, Poste, Sim e intermediari finanziari. I dati del 2014, invece, arriveranno entro il 29 maggio.

Il 'Grande Fratello' del Fisco entrerà anche nelle cassette di sicurezza e si occuperà persino di acquisti di oro e preziosi, creando così un'anagrafe dei rapporti finanziari.

Con i dati ricevuti, l'Agenzia delle entrate stilerà delle "liste selettive" di contribuenti da monitorare, alle quali potranno avere accesso solo pochissimi funzionari, circa 20 per rispetto della privacy. Per ora le eventuali anomalie non potranno far scattare le indagini, ma serviranno solo a confermare eventuali sospetti.


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