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I soliti proclami che purgano l'anima...

Severità verso i dipendenti pubblici: troppi, ben pagati e privilegiati.

Quando si cerca consenso a buon mercato, si sollevano polveroni: attaccare la Pubblica amministrazione e le sue inefficienze, gli sprechi annidati dappertutto è semplice. Dopo il Ministro Brunetta, che si è guadagnato la notorietà lanciando la lotta ai "fannulloni", ora è la volta del Ministro Fornero che propone di estendere ai dipendenti pubblici il nuovo regime dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, che ammetterebbe il licenziamento anche senza giusta causa o giustificato motivo, salvo il pagamento di un indennizzo, ma senza possibilità di reintegro.

In un momento in cui le imprese sono in difficoltà, e spesso sono costrette a licenziare, la stabilità dei pubblici dipendenti appare un ingiusto privilegio. Il fatto è che appellarsi all'articolo 18 è del tutto inutile, visto che riguarda i licenziamenti individuali: si tratterebbe di affrontare problemi più complessi, che riguardano l'efficienza delle amministrazioni, il numero dei dipendenti pubblici, l'entità talora eccessiva delle loro retribuzioni, e l'esigenza di spalmare i sacrifici sull'intero corpo sociale, visto il momento di difficoltà.

Anche in Gran Bretagna si sono fatti i conti, e si è rilevato che spesso, a parità di funzioni, un civil servant guadagna più di un dipendente privato. Un Ministro che volesse distinguersi dai tanti che lanciano invettive dovrebbe presentarsi con un piano preciso, come si fa dappertutto: la riduzione complessiva di 730.000 dipendenti pubblici decisa dal Premier Cameron è già operativa dal 2011, al ritmo di 80.000 licenziati al quadrimestre; in Francia, si è proceduto alla soppressione di un posto di insegnante ogni due al momento del loro pensionamento, ed il premier uscente Sarkozy aveva annunciato nel corso della campagna elettorale che avrebbe proseguito su questa strada. Diversamente, il neo premier Hollande ha proposto di porre rimedio agli inconvenienti che ne sono derivati, con l'assunzione di 60.000 nuovi insegnati, bloccando invece quelle di infermieri e poliziotti.
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