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Sarà abbastanza

Non esiste, ci ha detto Draghi, faremo tutto quello che occorre per salvare l’euro e vi garantiamo che sarà abbastanza. Una frase forte. Anche Trichet diceva ogni tanto queste cose, ma in bocca a un grande mandarino come lui suonavano rituali.

Questa volta si fa sul serio, hanno pensato i mercati. Don’t fight the Fed, si diceva un tempo in America. Non combattere la Bce, si sono detti in molti in questi giorni chiudendo gli short sull’Europa.

Questa volta si fa sul serio, è vero, ma probabilmente non nel modo che si immaginano i mercati. L’offensiva di Fed e Bce non sarà infatti la guerra lampo di un giorno, ma durerà tutta l’estate e si prolungherà almeno fino alla fine dell’anno.

I mercati praticano la guerra di corsa, attaccano e si ritirano. Le banche centrali, anche quando decidono di scendere in campo con tutto il loro peso, sono comunque eserciti regolari che rispondono a leggi e regolamenti e hanno una logistica imponente e impegnativa.

Quello che Draghi ha voluto dirci non è che la Bce, all’improvviso, ricorrerà alla bomba atomica dell’acquisto illimitato di titoli italiani e spagnoli. Nessun esercito, anche in era nucleare, ha mai iniziato un conflitto con l’atomica e perfino Truman, pur avendo pronta la bomba da qualche mese, aspettò il quinto anno di guerra prima di farvi ricorso.

L’utilizzo della bomba atomica, in ogni caso, è deciso sotto ogni latitudine dai politici, non dai militari. I banchieri centrali possono al massimo decidere un’operazione di quantitative easing predefinita nell’ammontare. Niente di infinito, indefinito o illimitato, a meno che non abbiano luce verde dai politici.
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