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La “soluzione Svizzera”

Premessa
Ci sono due peccati per un gestore che è chiamato a confrontarsi col benchmark: uno veniale, che è essere “a benchmark” in una fase di ribasso; uno mortale, che è essere sottopesato in una fase di rialzo. Il peccato veniale è scusato come eccesso di ottimismo, quindi giustificato. Quello mortale è bollato come incapacità di adattarsi all’ambiente e di sfruttare le occasioni, quindi imperdonabile. Il gestore che è sovrappesato in fase di rialzo è un guru, un novello semidio, mentre il gestore che è sottopesato in fase di ribasso (e che quindi ha in fondo ragione come il semidio, ma nell’altro senso) è accettato come “giustamente prudente”, ma in realtà è guardato con estremo sospetto.

L’acida ma concreta morale è che essere “ottimisti”, benché sui mercati non significhi di fatto niente e non abbia alcun senso (si pensi alle valute, una il reciproco dell’altra; ma soprattutto all’unico metro di valutazione di un gestore, che è il risultato), a livello di immagine soprattutto nelle istituzioni paga sempre, anche quando si sbaglia. Essere “pessimisti”, anche quando si ha ragione, non migliora le cose. Questa premessa, apparentemente dissociata, tornerà utile alla fine.

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