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La Madrina

Il camaleonte e gattopardo che guida l’Europa
Veleni. Uno degli attacchi più devastanti che la Merkel abbia mai subito viene da un’intellettuale 71enne di area democristiana, Gertrud Hoehler. Il suo libro appena uscito, La Madrina, descrive una Merkel gelida, distaccata e priva di qualsiasi passione che non sia il potere. Per mantenere e accrescere il potere, sostiene l’autrice, la Merkel si appropria con naturalezza e disinvoltura delle idee degli avversari e dei sostenitori. È un po’ verde per i verdi, pro-famiglia per i cristiani, anti-finanza per la sinistra, europeista per gli idealisti e gli industriali, anti-mediterranea per i liberali. Così piace a tutti, così trasforma a poco a poco la democrazia tedesca e dà vita a una specie di partito dell’unità modellato sulla Sed, il partito dell’unità tedesca della Ddr.

Quello che fa infuriare la Hoehler, che fu negli anni Ottanta consigliere politico di Helmut Kohl, è che la Merkel, di suo, sembra non avere nessuna idea. Cresciuta nella Ddr, la Merkel ha assorbito l’indifferenza ai contenuti tipica di un apparato comunista selezionato darwinianamente fin dagli anni Venti dalla capacità di accettare e applicare senza batter ciglio le svolte politiche del Grande Fratello sovietico, spesso radicali e repentine.

Nei mesi che precedono la caduta del Muro, mentre Berlino Est e Lipsia sono percorse da imponenti manifestazioni contro il regime, la Merkel rimane tranquillamente nell’organizzazione giovanile comunista, di cui dirige la sezione propaganda, una delle più delicate. Il 9 novembre 1989, mentre il popolo di Berlino Est sciama oltre il Muro incredulo ed euforico, lei se ne va a fare la sauna come usa fare tutti i giovedì. Poche settimane più tardi la ritroviamo in Rottura Democratica, la Cdu dell’est, dove copre più o meno la stessa carica che copriva da comunista. Il tutto molto tranquillamente, senza nessuno stravolgimento o crisi di coscienza. Con altrettanta naturalezza, nel 2011, la vediamo passare dalla sera alla mattina da pronucleare ad antinucleare.

Tutto e il contrario di tutto. Alla luce impietosa dell’analisi della Hoehler è possibile leggere, ci pare, anche la svolta di agosto sugli acquisti di titoli italiani e spagnoli da parte della Bce. Quella che per la Merkel era, fino al giorno prima, una monetizzazione del debito contraria allo spirito e alla lettera dello statuto della Bce diventa improvvisamente fattibile e positiva. Il tutto senza clamore, senza riunioni concitate, senza spiegazioni e con una semplice comunicazione ai giornalisti dalla villeggiatura.
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