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L'età del nervosismo

Tutti molto ansiosi, ma ancora vivi.

La Casa dei Russi sul Monte Verità di AsconaIn America parlare di incertezza significa da due anni che si è repubblicani. C’è un modo codificato di esprimersi per cui se si parla di insufficiente domanda aggregata per spiegare la crisi si è democratici, se si parla di incertezza si è contro Obama. Il presidente, dicono i suoi avversari, crea uno stato d’ansia diffuso, parla continuamente di alzare le tasse, produce (insieme al Congresso) regole sempre più complicate e incomprensibili e si mostra ostile alle imprese, che lo ricambiano investendo e assumendo il meno possibile.

In realtà, senza volere per forza dare ragione ai repubblicani (nel mondo c’è anche un’evidente carenza di domanda aggregata), il tema dell’incertezza è serio e ha portata globale. Olivier Blanchard gli dedica tutta la sua prefazione al rapporto semestrale del Fondo Monetario e ha in mente, molto più che l’America, la sua Europa.

L’Europa continua a fare tutto a metà. Salva la Grecia una, due, tre volte ma sempre con il braccio corto. Decide l’unione bancaria per salvare le banche spagnole (e non solo) ma si divide immediatamente su come realizzarla. Vara l’ambizioso programma di acquisto di titoli italiani e spagnoli ma Italia e Spagna tergiversano e la Germania è ben contenta del rinvio. La strategia della Merkel di tenere sempre tutti sulla corda funziona in termini di consenso interno tedesco, ma fa pagare un prezzo alto non solo all’Europa ma al mondo intero.

In America molti stanno vendendo in borsa perché preoccupati dalle nuove aliquote su dividendi e capital gain che scatteranno automaticamente se non si raggiungerà un accordo in Congresso dopo le elezioni. Molto del rialzo degli ultimi mesi era stato trainato dai titoli con alto dividendo e la nuova temutissima aliquota li potrebbe penalizzare.

C’è poi, naturalmente, l’incertezza sull’assetto politico generale dell’America per i prossimi quattro anni. Non solo Romney si è riavvicinato nei sondaggi a Obama, ma anche per i due rami del Congresso non ci sono previsioni sicure.

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