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Sfumature di rosso, nero e blu

I mercati nelle mani della politica, non il contrario.

Il Dirksen Office Building, sede degli uffici del Senato, uno dei due palazzi in cui verrà di fatto elaborata la nuova legislazione fiscale americanaECONOMIA USA. I settori che frenano e quelli che accelerano continuano a bilanciarsi tra loro. L’edilizia va bene, l’auto va meno bene di prima. I consumi sono robusti, gli investimenti sono fiacchi. La siccità, con la conseguente perdita di produzione agricola, toglierà mezzo punto di Pil al terzo trimestre e lo riaggiungerà al quarto. Il risultato netto è che non ci si dovrebbe allontanare molto dal 2 per cento annualizzato, tanto nel terzo quanto nel quarto trimestre. Un risultato mediocre ma accettabile, soprattutto se si fa il confronto con l’Europa.

IRLANDA E SPAGNA. Secondo osservatori come Anatole Kaletsky, l’Irlanda aspetta che la Spagna si decida a chiedere aiuto all’Esm per ottenere a sua volta qualche concessione. La Spagna, dal canto suo, aspetta che l’Irlanda strappi qualcosa per le sue banche per mandare avanti la sua pratica con l’Esm. La Germania, sorniona, gioca con Irlanda e Spagna come il gatto con il topo. Quello che per i mercati è tempo perduto, per la Merkel è tempo guadagnato nella sua lunga marcia verso le elezioni del prossimo autunno.

GERMANIA. Chi si era illuso, in agosto, che la Merkel avesse finalmente varcato il Rubicone dell’integrazione europea si ritrova di nuovo in uno scenario ambiguo. C’è, è vero, l’appoggio alla Bce e alla sua ampia disponibilità a comprare titoli di Italia e Spagna. Questo appoggio viene continuamente ribadito e non è messo in discussione se non da settori minoritari della Csu. Si può però osservare che tutto è facile, politicamente, in una fase in cui non è ancora stato tirato fuori un solo euro per Italia e Spagna. Tutto sarà diverso più avanti, anche se Tom Fairless, sul Wall Street Journal, nota giustamente che l’impegno finanziario della Bce per l’Omt sarà alla fine più contenuto rispetto agli acquisti dell’anno scorso. In ogni caso, per evitare il rischio che i mercati si rasserenino troppo, che i governi mediterranei si mettano a sedere e che gli elettori tedeschi si innervosiscano troppo, la Merkel continua a tenere tutti sulla corda spargendo sabbia negli ingranaggi dell’unione bancaria e dell’unione fiscale.

La Merkel, in pratica, vuole arrivare alle elezioni senza una nuova crisi dell’euro. L’economia tedesca è ferma e potrebbe addirittura far registrare un segno negativo nel quarto trimestre, per cui è meglio non prendere troppi rischi in una volta. D’altra parte la Merkel non intende allentare più di tanto la pressione sui paesi malati. La loro sofferenza, esibita all’elettore tedesco, porta ampi consensi alla coalizione di governo e, in particolare, alla cancelleria.

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