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Un giorno di ordinaria follia

Caucasico, maschio, non tanto giovane, azionista.

Il Tax Code degli Stati Uniti ha recentemente superato le 74mila pagine.Un tale lavoro è destinato a prolungarsi per tutto il 2013 e forse anche oltre, ma a fine dicembre, come segnale di buona volontà e pegno reciproco, repubblicani e democratici si accordano su un piccolo anticipo di riforma, suggellato da un aumento concordato del debt ceiling (il tetto sull’indebitamento che nell’agosto 2011 generò una conflittualità durissima). La piccola riforma consiste in un contenuto aumento di imposte oltre una certa soglia (più alta dei 250mila dollari di reddito della proposta di Obama), in una riduzione di deduzioni e detrazioni e in qualche taglio su sanità e difesa.

Questo percorso non sarà facile e lineare. I democratici dovranno superare la tentazione di stravincere e i repubblicani quella di arroccarsi in difesa. I primi segnali sono incoraggianti, ma lungo il percorso ci saranno certamente momenti di crisi, che i mercati accompagneranno con una discesa dei corsi. Wall Street sarà l’occhiuto sismografo della trattativa.

Al di là del fiscal cliff ci sono l’economia globale, la crisi europea e il mistero cinese. Per quanto ovviamente importanti, questi tre temi, nelle prossime settimane, non saranno protagonisti.

L’economia è in rallentamento in Europa (Germania inclusa) e in Giappone ma è in modesta accelerazione nel resto del mondo. In Europa si discute su come dare altri soldi alla Grecia senza farlo vedere. In generale in tutta Eurolandia ci si trascina avanti faticosamente, ma con l’espressa volontà di governi e Bce di tenere in piedi l’essenziale. La Cina offrirà nei prossimi mesi qualcosa di buono, ma senza fuochi d’artificio nel breve termine.

Le prossime settimane non saranno molto divertenti per le borse e non mancherà qualche momento in cui tutto sembrerà buio. I mercati, sacrificandosi, daranno però ai politici lo stimolo per lavorare seriamente. Se la strada sarà quella che abbiamo provato a delineare, il primo trimestre del 2013 ci regalerà un recupero importante e un riavvicinamento ai massimi di metà ottobre. Nel frattempo nessun problema per i corporate bond. Treasuries lunghi forti. Oro laterale. Dollaro tonico.

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