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Orizzonte 2015

Un portafoglio per chi è in partenza per Giove.

Buy Jupiter, racconto di Asimov del 1958. Gli umani cercano di vendere Giove agli alieni.Che cosa pensare, allora, e che cosa fare tra tante incognite?

Partiamo dall’esperienza degli ultimi anni. L’economia è cresciuta poco, ma è cresciuta e così continuerà a essere, verosimilmente, fino al 2015, l’anno in cui la disoccupazione avrà raggiunto un livello fisiologico. Fino ad allora le banche centrali saranno estremamente espansive. Questo vuol dire che il mare della liquidità continuerà ad alzarsi e a sollevare le due barche dell’azionario e dell’obbligazionario. Per motivi tecnici i bond troveranno gradualmente un limite fisico. Un’obbligazione, per quanto conduca una vita brillante, morirà inevitabilmente a 100 e non ci sono macumbe che possano evitarle questo triste destino. Un’azione, al contrario, ha più libertà e per questo, a un certo punto, vedremo i bond salire sempre più lentamente e le azioni dare loro il cambio nel rialzo.

Un mare che si solleva non è però necessariamente un mare piatto. Ci sono onde, a volte molto ampie e, soprattutto, irregolari. Provare a indovinare il timing di entrata e di uscita da queste onde è arte nobile, ma molto difficile. Nel 2011, ad esempio, gli utili sono saliti molto e la borsa non si è mossa. Nel 2012 è successo esattamente il contrario.

Più che puntare a entrare e uscire dalle onde conviene dunque limitarsi a galleggiare. Vista oggi, la crisi libica (più Fukushima) del 2011 appare una modesta increspatura, anche se a suo tempo sembrò eterna e molto pesante. È possibile che, vista dal 2015, un’eventuale crisi iraniana del 2013 faccia la stessa impressione. Lo stesso vale per le schermaglie sul tetto del debito negli Stati Uniti o per le tristi vicende della crisi europea.

In tre anni si possono fare molte cose. Con le tecnologie di oggi si può andare su Giove, starci un anno e tornare comodamente indietro (con le tecnologie con cui siamo andati sulla luna ci sarebbero voluti 12 anni). A chi dovesse partire per Giove nei prossimi giorni consiglieremmo un portafoglio iniziale composto per il 60 per cento da azioni (un indice globale andrebbe bene) e per il 40 da corporate bond lunghi. Andrebbe lasciato detto al gestore di ridurre progressivamente, ogni tre mesi, la quota di bond a favore di quella di azioni.

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