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Alla ricerca del rendimento perduto

Esistono fasi sui mercati finanziari dove si creano, per un insieme di motivi, condizioni particolari, a volte uniche.

L’investitore obbligazionario è quindi in un “cul-de-sac”: o accetta rendimenti che erodono il suo capitale in termini reali, o aumenta in modo esponenziale il rischio (inteso come combinazione tra rischio di credito e rischio di tasso) del suo portafoglio. Un numero sempre maggiore di investitori sta scegliendo la seconda strada: prova ne è l’impennata di prezzo di tutto ciò che ha a che fare con il reddito fisso. Corporate bonds, inflation linked bonds, high yield bonds, bonds dei mercati emergenti e anche il nostro BTP decennale hanno avuto un 2012 formidabile, molto meglio di quello di tante altre classi di asset: sul servizio di analisi di www.cicliemercati.it ho continuato a segnalare BTP e high yield come cavalli vincenti e difatti sono stati due top performers.

JPM EMU Index, dati settimanali

Nell'immagine: JPM EMU Index, dati settimanali. L’indice è uscito dal suo canale di deviazione standard ed è in una situazione di tensione tecnica molto forte, come si vede anche dai segnali automatici generati dall’indicatore (Thermic Indicator) in alto.

La realtà delle cose è che, anche nel migliore dei casi, si prospettano rendimenti bassi per il reddito fisso nei prossimi due anni, con al contrario rischi in progressivo aumento. La ragione è che quando un mercato incorpora nei prezzi, nel suo insieme, uno scenario di grande stabilità, tende a prendersi rischi sempre crescenti e, quindi, ad essere ipervulnerabile a qualunque evento negativo. E’ quindi opportuno che chi valuta i propri investimenti e le alternative non si faccia attrarre dal canto delle sirene delle performances ottenute nel 2012 dagli strumenti obbligazionari tradizionali, per il semplice motivo che – senza nulla togliere alle virtù dei gestori e delle case di investimento – sono state aiutate in buona misura proprio da condizioni eccezionali. Può risultare un grave errore seguire il mercato, da ora in avanti, nella rincorsa del rendimento cedolare marginale.

Lo yield attuale della quasi totalità del credito investment grade non è in grado di reggere (dal punto di vista della performance contribution) a una tensione di qualunque tipo che faccia allargare gli spread su governativi periferici-corporate-high yield. Può risultare un grave errore seguire il mercato da ora in avanti nella rincorsa del rendimento cedolare marginale.

Resta da dire la cosa più difficile: cosa fare. A fronte della necessità, per l’investitore, di ridimensionare le proprie aspettative relativamente al rendimento del proprio portafoglio obbligazionario, una possibile soluzione è ampliare l’arsenale, prendendo in considerazione strumenti sempre molto liquidi, di elevata qualità, senza al proprio interno elementi di speculazione o di leva, adatti alle proprie esigenze e magari dotati della capacità (come ad esempio alcuni fondi di strategie alternative a bassa volatilità o sul reddito fisso) di creare valore anche in situazioni diverse da quella attuale, in attesa che si generino opportunità.

FID BOND Index

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