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Il sogno di Irma

Il pulsare ritmico come essenza della sostanza vivente

La teoria del Big CrunchLa Merkel ha da superare solo le elezioni in Bassa Sassonia e il voto del Bundestag su Cipro. Superati questi ostacoli, fino a settembre dovrà limitarsi a fare il meno possibile e a garantirsi tranquillità in Europa.

La Germania ha iniziato da mesi a chiudere prima uno e poi due occhi sulle violazioni della disciplina di bilancio in mezza Europa. La Spagna doveva raggiungere nel 2012 il 5 per cento di disavanzo e alla fine arriverà all’8 e forse al 9, nel totale e assoluto silenzio di Berlino e Bruxelles. Una cifra simile si prospetta anche per il 2013.

L’Europa è sparita dalle prime pagine dei giornali americani e giapponesi. Il segretario americano al Tesoro era solito venire tutti i mesi in Europa per cercare di sistemare le nostre cose. Ora il successore di Geithner, Lew, dovrà dedicarsi interamente allo scontro in Congresso con i repubblicani.

Per l’Europa, no news is good news. Sono ormai mesi che i mercati internazionali l’hanno dimenticata per dedicarsi all’America e alla sua interminabile rissa fiscale.

I fondamentali importano sempre meno. In un mondo in cui le banche centrali alzano ogni giorno il livello della liquidità è fuorviante concentrarsi troppo sull’economia americana in crescita simbolica o sugli utili di Wall Street che non crescono più. Allo stesso modo è fuorviante, per un gestore di bond europei, concentrarsi sul disavanzo spagnolo, sulla recessione italiana o sulla crescita zero franco-tedesca. La controparte del gestore, infatti, non è più il singolo paese emittente, ma la Banca centrale europea.

Ma è davvero irreversibile il Big Crunch sugli spread? Noi, onestamente, non lo sappiamo. Non possiamo escludere a priori un altro Big Bang.

Il pulsare dell’Europa segue un suo ritmo. Al restringersi degli spread corrisponde puntualmente un allentarsi della disciplina di bilancio e un rallentamento del processo di unificazione. C’è stata Maastricht, poi tutti si sono messi a violarne gli accordi, poi la Germania ha rimesso tutti in riga e poi adesso c’è un inizio di movimento verso il rilassamento.

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