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Dissonanze cognitive

Gli occhiali sono rosa, il mondo non ancora.

P. Pedrini. L'autoinganno. Laterza. 2013.Concludiamo il ragionamento con il terzo gruppo di considerazioni, ovvero le vere ragioni del rialzo. Sono meno nobili dei temi della crescita e degli utili che il mercato usa per razionalizzare il bull market, ma hanno lo stesso il loro valore.

Parliamo ovviamente della politica monetaria, in primo luogo, che spinge verso l’alto l’insieme degli asset. Poi c’è il venire meno delle grandi paure del 2012, l’Europa, il fiscal cliff e l’atterraggio duro cinese. Il venire meno di un ostacolo dovrebbe teoricamente dare spazio a un rialzo una tantum e non a un rialzo continuo. Non bisogna però sottovalutare il grande ruolo dell’inerzia nella meccanica dei mercati.

C’è poi il limite fisico che le varie componenti del reddito fisso sono destinate, una alla volta, a raggiungere. Una volta che il rendimento di un bond è arrivato vicino a zero, il guadagno in conto capitale cessa. L’obbligazionista distratto non se ne accorge subito, ma dopo qualche mese. Dopo anni di rialzi il possessore di bond sarà disposto ad accordare al suo strumento un’altra possibilità, ma quando questa non si realizzerà l’obbligazionista comincerà a guardarsi in giro. La rotazione dai bond all’azionario sarà lenta e graduale e fornirà combustibile al rialzo azionario nei prossimi anni.

Concludiamo, come di consueto, con considerazioni di breve. La nuova ulteriore ritirata repubblicana rinvia di un mese la riapertura dello scontro fiscale in America. Il mercato comincia però a essere ipercomprato ed è difficile che prosegua a lungo nel suo movimento di rialzo lineare. Una piccola correzione, a questo punto, farebbe più bene che male.

La ritirata repubblicana è strategica. Si arretra per trovare un terreno di battaglia più propizio, il sequester. La riduzione automatica delle spese militari e sanitarie porterà a una minore crescita del Pil pari allo 0.3 per cento. Il danno sarà maggiore se lo scontro in Congresso sarà duro e prolungato.

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