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Effetti devastanti delle promesse elettorali in materia fiscale

Restituzione IMU 2012, abolizione IRAP e IMU prima casa, condono fiscale...

Nei mesi scorsi abbiamo assistito a una grande campagna mediatica sul nuovo redditometro. Il Direttore dell'Agenzia dell'entrate ha annunciato 35-40 mila accertamenti sintetici per il 2013 ma essi devono essere espletati. Al riguardo ancora non ho visto alcuna proposta tecnica su come conciliare un accertamento sintetico-induttivo su un imprenditore o lavoratore autonomo che abbia aderito al relativo studio di settore. Né tantomeno nessuno ha annunciato una revisione degli studi che fin dalla loro introduzione sottostimano consistentemente i ricavi da dichiarare e quindi legalizzano l'evasione. Ma di questo nessuno parla chiaramente. Per porvi rimedio non occorre una profonda riforma tributaria ma servono solo provvedimenti amministrativi.

Ma le promesse fiscali di Berlusconi eludono il problema delle coperture. Non basta certo il riferimento ad un eventuale accordo con la Svizzera per un ulteriore aggravio del trattamento fiscale dei c.d. capitali scudati (condonati perché illegittimamente esportati). Ora mettendo insieme la restituzione dell'IMU 2012, l'abolizione dell'IMU sulla prima casa, sgravi parziali (non l'abrogazione) dell'IRAP e sull'IRPEF si arriverebbe a 14-15 miliardi di minori imposte in chiave strutturale senza menzionare l'eventuale riduzione dei contributi sociali a carico delle imprese su cui tutti si dicono d'accordo. E' chiaro che se non ci sono spazi significativi per la riduzione delle imposte e per altri condoni, restano gli effetti devastanti sulla tenuta dei conti pubblici e quelli sul comportamento degli evasori. L'alta pressione tributaria che grava soprattutto sui lavoratori dipendenti e pensionati, le promesse di una sua riduzione e soprattutto l'annuncio di un condono tombale hanno l'effetto di costituire un comodo alibi per continuare ad evadere con buona pace per la giustizia tributaria.

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