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Lo schema del professor P

Il lupo diventa tecnologico, smart, iperorganizzato: ma sempre lupo rimane.

Chi arrivava alla quinta lettera, dopo cinque previsioni su cinque azzeccate, pensava che lui fosse in contatto diretto con entità superiori e che solo per un incomprensibile disegno miracoloso avesse scelto lui per condividere le sue informazioni.

“P.” chiedeva a quel punto a questo gregge adorante un obolo minimo, ridicolo, non come parcella (i suoi consigli non avevano prezzo) ma solo per “coprire le spese”: 20.000 Lire (ve le ricordate? potrebbe tornare utile in futuro…) da mandare in contanti, in una busta, alla sua casella postale. Diciamo che su 1.250, almeno 1.000 pagavano.

A quel punto, visto che il francobollo costava 200 Lire, il suo conto economico si presentava grosso modo così:

Lo schema del professore

La sesta lettera era quella decisiva.

In essa, “P.” svelava ai suoi mille adepti (paganti) che aveva ricevuto un’informazione riservatissima (che motivava in modo dettagliato) su un titolo che bisognava comperare SUBITO, IMMEDIATAMENTE e in GRANDE QUANTITA’ MA UN POCO AL GIORNO e che avrebbe CAMBIATO LA VITA. Invariabilmente, il titolo in questione era un titolino secondario e completamente illiquido, una “Canistracci Oil” (quella citata dal mitico Renato Pozzetto), che il Professore e i suoi compari di merende avevano adeguatamente rastrellato nei giorni precedenti, magari con gli stessi soldi (ipotizzo nello schema sopra: 10 milioni) pagati dai suoi sottoscrittori.

Dal giorno della lettera, invariabilmente il titolino cominciava a salire in modo spettacolare e anche gli adepti di “P.” che avevano seguito i suoi consigli cominciavano a guadagnare. “P.” mandava allora una brevissima, lapidaria lettera (l’ultima) in cui spiegava che i guadagni fatti fino ad allora erano buoni, ma che erano nulla in confronto dei guadagni che si sarebbero fatti RADDOPPIANDO O TRIPLICANDO IMMEDIATAMENTE LA POSIZIONE. Il titolino – in mezzo alla assoluta non comprensione degli addetti ai lavori e indipendentemente da come andava il resto del mercato – esplodeva in una volatilità rialzista parossistica. A quel punto, si presume, “P.” e i suoi amici vendevano tutti i loro titoli, un po’ al giorno, ai loro stessi iperfidelizzati e ignari “beneficiati” (magari ne vendevano qualcun altro al ribasso, giusto per gradire) e scomparivano.

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