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La centesima notte

Del Portogallo e del viaggiare che è meglio dell’arrivare.

Roland Barthes (1915-1980) in una foto del 1978.È possibile che la fine dell’euro, se mai ci sarà, non avvenga con un cataclisma, come si è sempre pensato, ma con l’uscita silenziosa di qualcuno che i compiti li ha fatti quasi tutti e che però, a un passo dal traguardo, per misteriose e insondabili ragioni decide comunque di andarsene? Il Portogallo, in queste ore, l’ha fatto pensare.

Le imprese epiche, nella storia, sono sempre state dirette a costruire qualcosa. Che si trattasse della costruzione degli imperi, della nuova frontiera americana, dell’industrializzazione a tappe forzate di Stalin o della conquista dello spazio, l’epos ha sempre mobilitato gli animi e gettato il cuore oltre l’ostacolo con una tensione verso qualcosa di più grande e di mai osato. La costruzione dell’Europa unita sembra essere il primo caso di epos della decrescita e della penitenza.

Il Portogallo, dopo l’Irlanda, è il paese europeo che più ha creduto in questo strano epos. Per certi aspetti ha raggiunto risultati grandiosi, quasi esaltanti. Aveva nel 2008 un disavanzo delle partite correnti del 13 per cento del Pil, produceva cioè per 100 e consumava e investiva per 113, facendosi prestare 13 dall’estero. Quest’anno sarà in surplus dell’uno per cento e l’anno prossimo, secondo Citi, del 3 per cento. Per fare un paragone, l’immensamente virtuosa Germania nel 2014 avrà un surplus del 5.4 percento. Correzioni di questa portata (16 punti di Pil) si vedono solo, e non così spesso, nei paesi emergenti e vengono realizzate con macelleria sociale (quella vera, non quella immaginata) e con maxisvalutazioni (il Fondo Monetario le prescrive spesso del 50 per cento iniziale e del 30 finale).

Senza piazze date a fuoco, senza indignados e, soprattutto, senza svalutazioni il Portogallo è comunque riuscito nell’impresa. Si noti che quello della bilancia delle partite correnti è un esame più severo di quello dei soli conti pubblici perché include anche i conti delle famiglie e quelli delle imprese. È una specie di triathlon con nuoto, ciclismo e corsa.

(Nella foto: Roland Barthes (1915-1980) in una foto del 1978.)
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