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Noi e l'Africa

Quando i nigeriani saranno più dei cinesi.

Quando i nigeriani saranno più dei cinesi.

Geologicamente parlando, l’Africa, nella sua avanzata verso nord, farà letteralmente a pezzi la penisola italiana e la sbriciolerà a colpi di terremoto prima di schiacciarla contro le Alpi e travolgerla. Questo succederà in un tempo, 200 milioni di anni, equivalente a quello che ci separa dall’inizio del Giurassico e dai primi dinosauri.

Demograficamente le cose saranno molto più veloci e i nati di oggi faranno in tempo a vederle. Gli italiani etnici, quell’impasto di Dna greco, etrusco e celtico di cui siamo fatti noi nativi, saranno nel 2100 non più di 8 milioni. Questa è la stima di Peter McDonald, professore di demografia a Canberra. Ci sono stime più alte, naturalmente, ma anche più basse.

Nel 1950, quando Karen Blixen aveva lasciato da poco la sua fattoria vicino a Nairobi e se ne era ritornata in Danimarca, in tutto il Kenya c’erano 6 milioni di persone, tra cui qualche migliaio di inglesi che si erano evitati i razionamenti appena finiti in Inghilterra e vivevano dolcemente. Oggi di keniani ce ne sono 44 milioni. Nel 2100 saranno dai 160 ai 239 milioni.

Nella vicina Uganda, la verdeggiante e lussureggiante perla dell’Impero, c’erano 5 milioni di abitanti nel 1950, ce ne sono 43 oggi e ce ne saranno da 205 a 291 milioni nel 2100. L’Uganda è piccola, se si toglie il Lago Vittoria è meno di due terzi dell’Italia.

(Nella foto: I had a farm in Africa. Karen Blixen (1882-1962).)
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