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Il Convitato di Pietra

Tutti a pensare al tapering, ma là nell’angolo, intanto...

In Occidente il ciclo espansivo non è certamente vecchio ma, attenzione, non è più nemmeno giovane. Michael Feroli, che ha lavorato come economista alla Fed ed è oggi in JP Morgan, parla del “Problema del 2016”. Che succederà ai tassi, in quell’anno, quando l’America sarà finalmente tornata al pieno impiego? Sulla base della Taylor Rule i tassi a breve dovranno essere al 4 per cento. Il mercato non si aspetta però così tanto e per fortuna, secondo Feroli, anche la Fed si fermerà molto prima, probabilmente al 2 per cento.

Un rialzo dei tassi così contenuto non dovrebbe, se ben gestito, mettere in crisi il bull market azionario secolare iniziato nel 2009. Certo, come nota Tobias Levkovich di Citi, dopo un rialzo del 55 per cento negli ultimi due anni (l’SP 500 stava a 1099 all’inizio dell’ottobre 2011) ci possono stare anche 12 mesi laterali, ma strutturalmente il mercato è ancora molto forte.

Attenzione, però. Le antenne delle borse, sempre sensibili verso possibili problemi in agguato, sono oggi orientate sulla politica monetaria, ma non percepiscono i segnali che le orecchie fini di David Rosenberg cominciano invece a cogliere nell’aria. Rosenberg non mette in discussione la prosecuzione del ciclo espansivo nei prossimi anni, ma il fatto che i benefici della prossima fase di crescita continuino ad andare alle imprese e non a un convitato di pietra, il lavoro, che in questi anni è rimasto seduto in un angolo a nutrirsi di briciole.

Ma come, ci si può chiedere, non ci sono ancora in giro milioni di disoccupati a tenere basso il costo del lavoro? Ci sono e non ci sono. Non c’è più disoccupazione in Germania, ad esempio, e nel 2016, come abbiamo visto, non ce ne sarà più nemmeno in America. Senza aspettare il 2016, in ogni caso, i primi segnali di aumento del potere contrattuale del lavoro sono già evidenti. Con investimenti bassi e produttività stagnante, più salari significa meno profitti e tassi più alti significano un rapporto prezzo utili più basso.

(Nella foto: Don Giovanni. Los Angeles Opera. 2012.)
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