Attenzione alle date, però. Imercati sono fissati sul 17ottobre come giorno in cui ilTesoro americano finirà i soldi.In realtà la data vera è tra il 24e fine mese. Non è poi correttodire che finiranno tutti i soldi, èvero invece che il Tesoro dovràlimitarsi a spendere quello checontinuerà a incassare dalletasse, che non è certo poco.
Da qui a dire che il Tesorosospenderà il rimborso dei suoititoli e degli (esigui) interessi cene corre. I paesi emergenti,quando erano poveri e sitrovavano in temporanee crisi di liquidità, facevano acrobazie incredibili trale poste di bilancio pur di onorare i loro debiti. L’Argentina della Kirchner,uno dei paesi peggio gestiti, compie ancora oggi periodiche incursioni a scopodi rapina nel suo ente di previdenza sociale quando deve pagare le cedole deisuoi bond in dollari. Il Venezuela, dal canto suo, saccheggia il suo entepetrolifero.
Insomma è una questione di volontà politica. Chi vuole pagare paga. L’amministrazione Obama, tuttavia, non ha fretta di risolvere la crisiimmediatamente e ha anzi interesse a drammatizzarla al massimo perspaccare i repubblicani e dividerli una volta per tutte in due partiti, unocentrista e uno radicale. Obama sa anche che non potrà tirare troppo la cordae continuare al tempo stesso a presentarsi come adulto responsabile. Quandoun adulto responsabile e un adolescente dalla testa calda smettono diparlarsi, gli spettatori (in questo caso gli elettori) inizialmente danno torto algiovane dai modi sgarbati, ma dopo qualche tempo iniziano a spostare lacolpa sull’adulto che rifiuta il dialogo.
In pratica, quindi, se il nostro calcolo è corretto Obama cercherà dialimentare l’attesa del default ma cercherà alla fine di evitarlo, come delresto anche i repubblicani.
Tutto a posto, allora? Si tratta solo di pazientare qualche giorno per poigodere del meritato rialzo di fine anno? Probabilmente sì, ma non bisognatrascurare, oltre a quella dell’esplosione atomica e a quella dell’accordo, una terza strada più insidiosa. Parliamo dell’ipotesi di soluzioni tampone, di innalzamenti del tetto all’indebitamento tali da riproporre il problema tra poche settimane. Non diamo molto peso a questa terza ipotesi, ma ne parliamo perché è assente dagli scenari dei mercati.
(Nell'immagine: Zeng Fanzhi. Hospital Series. 1994)
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