In questo post intendo affrontare ancora un tema più volte toccato negli ultimi mesi, e cioè gli effetti "collaterali" che il QE può avere sui mercati finanziari, indipendentemente dal fatto che questi effetti siano voluti o meno da governi e banche centrali. Cercherò di essere chiaro in proposito. Chiamerò l'azione stessa delle banche centrali sui tassi la
DERIVATA PRIMA, le conseguenze del QE sui bonds la
DERIVATA SECONDA e le conseguenze di tutto questo sulle borse la
DERIVATA TERZA.
La derivata prima dell'azione delle banche centrali è stata il calo dei tassi e l'annullamento progressivo della redditività nominale e reale della liquidità (mercato monetario).Motivi:
- tappare i buchi dell'eccesso di indebitamento;
- ridurre nel tempo il costo del debito statale;
- fornire denaro al sistema per far ripartire l'economia.
Effetti: gli investitori, progressivamente privati di redditività sugli investimenti in liquidità e a breve termine, alla disperata ricerca di rendimento, hanno rastrellato tutto ciò che aveva un prezzo.
Il rendimento di una obbligazione è determinato da due fattori:
- premio al rischio di tasso = più si allunga la
duration, più si alza il rendimento;
- premio al rischio di credito = più basso è il rating dell'emittente, più si alza il rendimento.
La derivata seconda dell'azione delle banche centrali è risultata nel boom indiscriminato dei mercati obbligazionari, travolti da un'onda anomala di denaro alla ricerca di rendimento = crollo dei premi al rischio (tasso + credito).