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Vent'anni dopo

Il futuro non fa mai quello che pensiamo noi.

Per fare salire l'inflazione bisognerebbe fare come si è fatto a Weimar o in Zimbabwe, dove lo stato ha stampato soldi per spenderli subito. Questa è la via fiscale all'inflazione. La via monetaria è più difficile, perché si rischia di dare liquidità alle banche la mattina per vedersela ritornare in banca centrale la sera. Per far sì che questa liquidità venga prestata in giro in Europa si sta pensando a tassi negativi per i depositi in banca centrale. Ma anche questo non basta.

1960. Los Angeles con uno dei suoi ultimi tramEcco allora che si pensa di impegnarsi a tenere i tassi a zero per un periodo lunghissimo, facendo capire che questo impegno non sarà subordinato all'inflazione o al tasso di disoccupazione. In pratica le banche centrali si taglieranno i ponti dietro le spalle, incolleranno l'acceleratore al pavimento della macchina e si legheranno le mani e i piedi. È la vecchia idea di Krugman di una banca centrale che si comporta da folle per apparire folle, creare sconcerto e indurre tutti a spendere e a indebitarsi finché c'è tempo.

Il Quantitative easing, in questo contesto, perde importanza. Verrà gradualmente ritirato per essere eventualmente reintrodotto nel caso l'economia torni a rallentare.

Prima o poi il mercato si convincerà del fatto che l'orientamento delle banche centrali è in realtà sempre più espansivo e si rassegnerà alla perdita del suo giocattolo.

Il tapering, se ben gestito, servirà a frenare l'ardore dei mercati e a coprire l'adozione di fatto dell'arma-di-fine-di-mondo, il targeting del Pil nominale su scala globale. Per questo, in questa fine d'anno e nel 2014, le fasi di paura legate al tapering saranno occasioni d'acquisto in borsa.

In queste ore stiamo vivendo una di queste fasi. Questa volta sarà superficiale e breve, così che si possa ritornare sui massimi per fine anno.

Dopo il 2014, finito il Qe, l'ardore dei mercati, se tutto andrà secondo programma, sarà frenato dall'aumento dell'inflazione. Il giorno della pubblicazione dei dati sui prezzi diventerà uno dei più importanti del mese. I mercati lo guarderanno con ansia, ma la loro reazione durerà poco. Sapranno infatti che, pochi minuti prima del dato, la banca centrale si sarà sistemata una benda sugli occhi e si sarà girata dall'altra parte, fischiettando.

(Nella foto: Los Angeles con uno dei suoi ultimi tram)
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