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Emergenti

Quelle sottili differenze tra la Polonia e la Guinea Bissau.

C'è del vero, a nostro parere, in entrambe le teorie che abbiamo provato a riassumere. Il quadro è complesso e articolato. La sofisticata, vivace e seria Polonia non è la Guinea Bissau dominata fino a ieri dai signori della droga. Il Messico che si libera dal tabù ideologico e dalla mitologia antiamericana del petrolio di stato va nella direzione esattamente opposta rispetto al Brasile, dove Dilma si muove in un'area ambigua che sta a metà strada tra la redistribuzione del reddito (a spese della crescita, peccato) e l'emancipazione dei poveri da una parte e il banale acquisto di milioni di voti nordestini con sussidi di ogni tipo dall'altra.

L'errore che si continua a ripetere è di mettere tutti insieme in un'unica asset class che tiene insieme l'Ungheria e la Repubblica Centrafricana. E così, in questi giorni, è tutto un fiorire di categorie come i Fragile Five (già diventati i Fragili Otto) in cui si mettono insieme il malato cronico e il raffreddato, il canceroso e quello che prende le botte al bar azzuffandosi con i tifosi avversari.

Manifestazione delle Camicie Rosse a BangkokSi fanno screening all'ingrosso sul disavanzo delle partite correnti e si minacciano grandi guai per chi ha il segno negativo, senza distinguere tra chi può finanziarlo tranquillamente e chi no e senza ricordare che, se non si facesse il profiling e se si andassero a cercare tutti, anche gli Stati Uniti (che hanno lo stesso disavanzo corrente dell'Indonesia e del Brasile) incapperebbero nella rete.

Le idee, per di più, sono approssimative e confuse. Si era lodata l'India, mesi addietro, perché aveva evitato di difendere il cambio alzando i tassi e oggi si critica aspramente la Turchia perché fa esattamente la stessa cosa.

Certo, chi investe deve sempre tenere presente la possibilità che l'isteria da pogrom vada a colpire anche chi sta benissimo e deve quindi rispettare elementari criteri di prudenza e di diversificazione. Questo clima di risk off crea però anche vere opportunità che sarebbe un peccato lasciare sul tavolo.

Proviamo a distinguere, allora. Il Brasile ci piace poco perché le sue politiche non cambieranno nei prossimi anni. L'Argentina, che sta molto peggio, ci piace di più perché c'è la possibilità di un cambiamento in meglio. Il Messico piace a tutti e quindi va comprato solo su debolezza.

(Nella foto: Manifestazione delle Camicie Rosse a Bangkok)
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