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Ma non erano in fin di vita?

La maggioranza delle borse emergenti è in rialzo da inizio anno.

Va a documentarsi e parte dalla martoriata Siria, che ormai esporta solo profughi a centinaia di migliaia. I siriani che scappano hanno qualche soldo e non vanno ad annegare a Lampedusa, quella è la sorte dei dannati della terra. Vanno magari a Stoccolma, dove il loro arrivo ha già fatto salire nei sondaggi Svezia Democratica, il partito anti-immigrati.

Per ogni siriano che ripara a Stoccolma, tuttavia, ce ne sono 50 in esilio in Turchia, 100 in Libano e altrettanti in Giordania. Una crisi regionale imponente, dunque, un collasso umanitario capace di schiacciare qualsiasi economia. Strano, però. La borsa di Beirut è in rialzo del 4 da inizio anno (del 6 in euro). Quella di Amman del 6 (8 in euro). Quella di Nablus (sì, c’è una borsa anche in Palestina) addirittura dell’11 (13 in euro).

Borsa di Nablus, PalestinaAnche i produttori di petrolio, evidentemente incuranti del bear market secolare del greggio di cui tanto si parla, non se la stanno passando così male. La borsa saudita sale del 3 (5 in euro), il ricchissimo Qatar (attenzione, multipli bassi in Qatar, mercato molto interessante) sale del 7 (9 in euro) e gli Emirati, sempre da inizio anno, si apprezzano del 15 (17 in euro).

Chissà, si dice l’investitore, sarà un caso. Proviamo a vedere l’Europa orientale e balcanica. Di solito quando noi abbiamo il raffreddore a loro tocca la polmonite. Cominciamo da Budapest, funestata dal crollo del fiorino di cui molto si è parlato. In effetti è scesa dell’uno e, mettendoci anche il cambio, del 5. Budapest come Francoforte, strano anche questo.

Andiamo allora sul sicuro. C’è l’Ucraina in ginocchio, si legge, il paese è sull’orlo della guerra civile, Kiev è in fiamme, lacerata dagli scontri tra i nazieuropeisti e le mummie russofile. La borsa è però salita del 3 per cento in questo gelido inizio anno (meno 15 la temperatura massima a Kiev). Certo, è scesa la grivna, ma non così tanto se la borsa, calcolata in euro, fa meno 2.

(Nella foto: La borsa di Nablus, Palestina. Più 11 da inizio anno)
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