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Ottovolante

Mercati volubili, lo saranno sempre di più


Le correzioni del 2014, così come l’episodio dell’estate scorsa, saranno dunque conseguenza non di fatti reali, ma dei fantasmi che periodicamente si agitano nelle menti degli investitori quando il loro portafoglio diventa troppo carico di titoli. Detto in altri termini, saranno occasioni di acquisto.
Mind The Gap
Certo, la Cina ha seri problemi strutturali, il Brasile, la Turchia e l’India non sono da meno, per non parlare dell’Italia. Nessuno di questi paesi, tuttavia, si troverà verosimilmente ad affrontare crisi acute nel 2014. Tutti potranno cavarsela con le loro forze senza ricorrere ad aiuti esterni. I più accorti tra loro lavoreranno per iniziare ad affrontare i problemi strutturali, i meno accorti non faranno nulla. Anche per questi ultimi, in ogni caso, il 2014 non sarà fatale, perché il mondo nel suo complesso terrà e perché le politiche monetarie globali non diventeranno restrittive ancora per molto tempo.

Questo scenario, tutto sommato molto favorevole al rischio, avrà per il 2014 un solo vero possibile punto debole, l’eventuale discesa ulteriore dell’inflazione. Questa è la vera grande paura delle banche centrali, che cercano di esorcizzarla o dichiarando che i prezzi riprenderanno presto a salire oppure chiudendosi nel più assoluto silenzio sulla questione, come fa la Fed da un paio di mesi.

Le banche centrali parlano poco della mancanza di inflazione perché sperano che i mercati, i consumatori e le imprese non se ne accorgano e non aggiustino al ribasso le loro attese di medio e lungo termine sui prezzi. Tacciono anche perché temono di non avere più molte armi convincenti per reflazionare.

Da parte nostra continuiamo a credere che l’esito finale, nei prossimi anni, sarà più inflazionistico che deflazionistico. Le risorse inutilizzate, infatti, sono ancora abbondanti ma continuano a ridursi. Se però si commetterà qualche errore di policy, come ad esempio il non risanare seriamente le banche europee, si produrrà inevitabilmente, su scala più larga, quella zombificazione che ha portato il Giappone alla deflazione e alla stagnazione per due decenni.

Nel breve termine vediamo il recupero azionario prossimo al termine. I dati macro saranno incerti ancora per questo mese e parte del prossimo. Sorprese positive potrebbero però arrivare dalla Bce, speriamo il prima possibile.

(Nella foto: Mind the Gap)
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