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La vie en rose

Come Escher è l'emblema di un equilibrio apparente ormai perduto, così anche tra politiche economiche, crisi, recuperi, andamento dei mercati è difficile intravedere un disegno razionale.

L'investitore che acquista Bund a 2 anni adesso (cioè la cosa considerata più "sicura"), quindi sbaglia: in caso di scoppio della bolla, sbaglia tantissimo. Anche nel caso in cui abbia ragione (caso 1 = crisi), l'aver visto giusto potrebbe servirgli a poco. Un economista potrebbe obiettare che – data la struttura matematica della costruzione del prezzo di un'obbligazione – una bolla sui bonds è impossibile in quanto il prezzo ha un suo limite sul punto in cui il rendimento è zero: il problema è che una bolla non è solo una questione di matematica ma anche di logica e di (non) convenienza.

In ogni caso, l'investitore è forzato da questa situazione ad aumentare – a volte anche oltre il ragionevole – il proprio grado di rischio per compensare questo meccanismo. E la logica porterebbe a concludere che, in parte o in tutto, il prezzo finale di questo quadro di Escher – alla cui base non c'è truffa o volontà di guadagno, ma solo l'accettazione del fatto che alle banche centrali è dato potere di stampare moneta all'infinito e con essa riacquistare il proprio debito (!) – rischia di essere pagato dai cittadini sotto forma di tasse, con le conseguenze del caso: il debito finanziario non può essere ripagato da altro debito all'infinito e non può essere cancellato senza che qualcuno ci perda.

NYSE margin debt 02/2014
NYSE margin debt 02 2014

Attenzione poi ad aspettare che il "rialzo dei tassi" arrivi come in un normale ciclo: la semplice logica porta a capire che il QE ha di fatto creato una voragine sotto la linea dello zero, e che quindi il semplice ritornare da sotto zero a zero, cioè il venir meno anche graduale dello stesso QE e delle politiche di stimolo, equivale a quello che in un ciclo normale è una politica di rialzo dei tassi, in quanto di fatto riduce la liquidità del sistema rispetto al tempo (t-1) precedente. La velocità del treno (= volatilità) sta aumentando e il connubio tra leva USA ai massimi di sempre, borse finora tutt'altro che scoppiettanti (Italia a parte) nonostante un consenso bulgaro, e oro che ha ripreso a salire in modo composto, ne è conferma. L'approccio deve quindi cambiare, da compiacente (compero qualunque cosa in qualunque momento perché tanto sale tutto) a opportunistico. Prossimamente parleremo dei fondi a ritorno assoluto e a duration libera, le due mode del momento.
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