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Tentativi a vuoto

Anatomia di tre correzioni molto diverse tra loro.

Anatomia di tre correzioni molto diverse tra loro.

Tutte le famiglie felici si somigliano, ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo. Il celebre incipit dell'Anna Karenina di Tolstoj ci dà un'utile chiave di lettura dei movimenti delle borse.

Tutti i grandi cicli di rialzo azionario si somigliano. Il segreto sta, in fondo, nel capire il prima possibile che ci si trova in un bull market. Non è poco, naturalmente, ma una volta avuta l'illuminazione, l'entità e la durata del rialzo sono calcolabili in anticipo con relativa facilità. Questo fece Laszlo Birinyi quattro anni fa, quando disse che il ciclo rialzista avrebbe avuto vita molto lunga e si sarebbe concluso con l'SP 500 a 2400. Fu preso per matto (il mercato valeva meno della metà) e si difese borbottando che i grandi cicli si somigliano molto e che lui non aveva fatto altro che ispirarsi a quelli dei tre decenni precedenti.

I bear market, al contrario, sono come le malattie. Possono essere cronici, acuti o fulminanti. Possono prendere per stanchezza, per noia, per fastidio oppure provocare scariche di adrenalina così intense da essere insopportabili. L'impoverimento che causano può essere così lento da potere essere assorbito con un graduale adattamento psicologico oppure così veloce da fare intravedere il baratro. Il crash dell'ottobre 1987, due giorni di terrore puro, fu un unicum assoluto, senza precedenti nemmeno nel 1929.

(Nella foto: Anna Karenina. Film. 2012)
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