Facebook Pixel
Milano 23-apr
34.363,75 0,00%
Nasdaq 23-apr
17.471,47 +1,51%
Dow Jones 23-apr
38.503,69 +0,69%
Londra 23-apr
8.044,81 0,00%
Francoforte 23-apr
18.137,65 0,00%

Uscire dalla crisi? C'è banca e banca

Il mercato europeo si è limitato ad arbitrare il differenziale dei costi nei vari Paesi, creando tensioni insostenibili. Se il credito ora non finanzia la crescita, aumentare il deficit pubblico è inutile: crescerà solo l'euroscetticismo.

Anche il sistema bancario e finanziario ha le sue colpe della crisi e degli squilibri. Basta vedere la differenza tra Germania ed Italia: se lo Statuto della Bce prescrive che possa fare operazioni di rifinanziamento alle banche solo prendendo come collaterali titoli che diano la massima garanzia di affidabilità, in teoria quelli che hanno la Tripla A delle agenzie di rating, notiamo come le differenze si accrescono.

In Italia, infatti, la gran parte dei prestiti concessi dalle banche alle imprese ha la forma del credito chirografario, oppure della autorizzazione ad una esposizione sul conto corrente fino a revoca: è il credito commerciale a breve, tipico delle vecchie aziende di credito che si cautelano prendendo in garanzia i beni personali dell'imprenditore, magari la sua casa d'abitazione. Nei conti dell'azienda non ci entrano.

In Germania, invece, dove è nata la banca universale che può fare indifferentemente credito a breve o medio lungo termine, così come sottoscrivere obbligazioni oppure partecipazioni azionarie, le imprese hanno un partner molto più abituato a ragionare in termini di sviluppo industriale e di investimenti.

Altra questione non secondaria è rappresentata dalla esistenza di banche pubbliche: l'Italia le aveva, ma le ha privatizzate. La Germania le ha tuttora, il sistema delle Sparkasse e delle landeskasse, senza contare che la più grande banca tedesca è la Kwf, l'omologa della Cassa Depositi e Prestiti italiana, che ha una vera e propria licenza bancaria. Senza dimenticare che, mentre in Italia la Sace assicura il rischio del credito o dell'investimento nel Paese in cui le nostre imprese esportano, l'omologa istituzione tedesca finanzia anche la produzione destinata alla vendita all'estero, scontando l'ordine ricevuto dalla azienda.

Le banche pubbliche tedesche raccolgono risparmio ed erogano credito alle imprese sul loro territorio accontentandosi di tassi di interesse moderati, salvo poi andare all'estero a cercare gli investimenti ad alto rischio ed elevati rendimenti che compensino le erogazioni domestiche. Anche questa è una distorsione della allocazione del credito, che ha portato alla bolla immobiliare in Irlanda ed in Spagna.

In Italia, le Fondazioni bancarie, che spesso hanno importanti pacchetti azionari nelle banche ormai quotate in Borsa, si accontentano di ricevere i dividendi che poi reimpiegano per fini sociali sul territorio: sono quasi delle istituzioni di beneficenza che compensano con queste erogazioni liberali la mancata crescita produttiva.
Condividi
"
Altri Top Mind
```