Il referendum scozzese e le sue conseguenze globaliAi tempi dell’apartheid la polizia del Sud Africa, un paese ricco di etnie spesso mescolate tra loro, aveva a disposizione una serie di test per stabilire la razza di una persona dalla carnagione chiara ma non sufficientemente pallida. Uno di questi consisteva nell’infilare un pettine tra i capelli. Se il pettine cadeva si era proclamati bianchi, se invece restava incastrato si veniva retrocessi tra i cittadini di seconda categoria.
Dopo
Martin Luther King e
Malcom X l’America si è proclamata totalmente color-blind, ma la discriminazione positiva e il sistema delle quote costringono comunque a classificare le persone. La differenza rispetto al Sud Africa è che la collocazione etnica è lasciata alla libertà del soggetto. È il soggetto, ad esempio, a indicare nel modulo del censimento o quando fa domanda d’iscrizione all’università se è bianco, nero o qualsiasi altra cosa voglia essere.
Una delle differenze tra il moderno e il postmoderno sta proprio qui. Il primo, pur essendo animato da un intento emancipatorio, si muove in una logica in cui razza, popolo e genere sono ancora dati oggettivi e naturali. Il secondo lascia al soggetto la libertà di definirsi.
Il moderno di matrice illuminista si batte per l’emancipazione della donna, il postmoderno cancella la distinzione di genere e lascia al soggetto la facoltà di definirselo e cambiarselo come e quando vuole.
(Nella foto: Elisabetta I)