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Perfezione

In Paradiso la borsa sale sempre o resta stabile sui massimi?

Dio è perfetto, quindi è immutabile. La perfezione è uno stato stabile e qualunque cambiamento di questo stato è a priori impossibile e inconcepibile. L’immutabilità divina è sostenuta dalla filosofia greca, da Agostino, da Anselmo, da Tommaso e dal teismo moderno, in pratica da tutto il canone occidentale.

Un Dio che evolve è invece presente nell’Antico Testamento, nella tradizione gnostica, nella filosofia islamica di Al-Ghazali, in Teilhard de Chardin e nella teologia mormone.

Anche nell’idea di felicità è ben visibile la demarcazione tra chi la considera uno stato stabile e chi la descrive come un processo evolutivo. I beati che popolano la Candida Rosa nella Divina Commedia godono per l’eternità, nella tradizione platonica, della beatifica visione di Dio. Nello Zen la felicità non è in un pieno ma un vuoto e il vuoto, come il pieno, è eternamente uguale a se stesso. All’opposto, nell’edonismo libertino la felicità richiede la soddisfazione di desideri sempre crescenti ed è un cammino senza fine pieno di tensione, non un traguardo di pacificazione.

Irrisolta, nel suo piccolo, è anche la disputa tra chi sostiene che un’economia perfetta giustifichi solo una borsa su livelli stabilmente alti e quanti invece, lasciandosi andare, cantano le lodi di mercati azionari dove la perfezione del quadro macro si traduce in multipli in continua espansione e ottime opportunità per tutti, compresi i compratori dell’ultima ora.

Dirà qualcuno che il problema non ci riguarda dal momento che l’economia globale è tutto fuorché perfetta. Il Giappone, ad esempio, è entrato nella sua terza recessione dal 2008.

(Nell'immagine: Francesco Botticini, L'Assunzione della Vergine. Sonovisibili le tre gerarchie e i nove ordini angelici)
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