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La Finanza "pietra filosofale" e l'uomo cosa

La natura dell'uomo sembra perennemente sospesa tra la materia e lo spirito, tra il mortale e l'immortale, tra il bene ed il male

"I modelli culturali che presiedono lo studio dell'economia reale e quelli della finanza sono diventati profondamente diversi e tali da determinare anche un orientamento nei comportamenti sociali collettivi, in questo senso si possono spiegare i contrasti insanabili che possono essere di seguito così sintetizzati:

- gli obiettivi nell'economia reale sono a lungo tempo mentre in finanza sono a breve e giustificano alti bonus ai manager che li realizzano a costo di normalizzare comportamenti illeciti;

- l'economia finanziaria privilegia l'interesse individuale, l'economia reale deve affrontare il dibattito sociale, la finanza tende ad operare in un contesto di concentrazione - oligarchico – contrario al bene comune – democrazia -; in questo modo si separa il capitale dal lavoro che ne diventa ostaggio e l'attesa democrazia viene ricondotta sotto un'oligarchia che diventa dominante;

- nell'economia finanziaria le decisioni vengono prese indipendentemente dalle conseguenze sociali e/o morali che ne derivano; nell'economia reale ci si confronta con altri soggetti del sistema e quindi la finanza opera in un contesto "amorale";

- l'economia reale deve operare in un sistema di risorse limitate l'economia finanziaria in un contesto di risorse illimitate; il sistema finanziario costruito su formulazioni matematiche che hanno un orizzonte illimitato ha assunto una dimensione indefinibile al di fuori della sua stessa controllabilità con volumi di transazioni che sono lontane anni luce dal valore della ricchezza reale e destinati ad autodistruzione;

- il sistema finanziario ha eretto un sorta di torre di Babele che alla fine creerà un disastro mettendo tutti contro tutti; nella sostanza diventa un gioco d'azzardo su valori astratti ed illimitati a cui di fatto non corrispondono più capitale reali di copertura;

- la strumentazione matematica è fondamentale nella finanza perché la scienza esatta attribuisce la legittimità allo strumento e certezza al metodo, aumenta il livello di autoreferenzialità della finanza che si stacca dal mondo reale;

- l'acquisizione della conoscenza nei due campi di studio è, di conseguenza, completamente diversa perché parlano due lingue diverse; l'economia reale non può essere studiata solo a tavolino perché essendo fatta di relazioni umane richiede di essere anche vissuta per essere capita;

- l'equilibrio finanziario dipende sempre dall'equilibrio economico e non viceversa, non si può valutare una realtà complessa come un'azienda o uno stato solo sui flussi di cassa e farla diventare "verità incontrovertibile"; la struttura di una società- alta o bassa disuguaglianza – è una variabile fondamentale per capire gli equilibri complessivi della sua tenuta;

- in questo modo l'economia reale che genera ricchezza viene sottomessa e diventa ancillare all'economia finanziaria – la moneta genera solo moneta - il profitto delle aziende manifatturiere viene orientato al breve tempo che è non è nella loro natura e vengono spolpate; la finanza opera con la logica della "locusta" che distrugge ricchezza ma non la crea, la finanza diventa un sistema "parassitario" dell'economia reale; l'economia da solida diventa liquida e fondata su misurazioni lontane dalla realtà che finisce per non conoscere, i dati macroeconomici, infatti, cambiano in continuazione a riprova che i sistemi di misurazione sono staccati dalla realtà;

- a differenza dell'economia reale la finanza esaspera le debolezze dell'animo umano accentuando l'euforia o la depressione che il contatto con il mondo reale riduce e libera la gabbia della tigre che rappresenta l'ancestrale ed illimitata avidità umana;

- il modello culturale si allontana dalla realtà e vive di una sua vita indipendente creando un modello sociale che trova le sue radici in quella cultura che promuove come fattore di successo l'individualismo ed il conflitto che sono le cause vere della crisi del nostro tempo; l'avere attribuito alla finanza un valore morale ha sviluppato un modello sociale coerente con quei non-valori e siccome l'uomo diventa sempre quello che fa abbiamo finito per reprimere la sua natura portandolo ad essere un oggetto che non ha più chiaro il senso della sua vita;

- il pensiero unico tecnico-razionale ha finito per soffocare il pensiero creativo che porta avanti le società nel tempo e l'immaginazione facendoci diventare prigionieri della "banalità del male" a cui assistiamo ormai indifferenti; ogni singolo giorno messi di fronte ad atrocità commesse da persone "normali" non abbiamo nessuna reazione che richiami l'"io" morale prima accennato.
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