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Grecia

Merkel vs Tsipras, storie di gatti e di topi

Che cosa fa Giolitti in una situazione che è ormai oltre l’insurrezione e ha già i connotati di una rivoluzione compiuta? Nulla, assolutamente nulla. Passano le settimane, lo stato sembra essersi dissolto, ma Giolitti aspetta immobile. E anche tranquillo, va aggiunto. Sa che ogni segno di nervosismo non sarebbe altro che una prova di debolezza.

Alla fine di settembre le contraddizioni tra sindacato e Psi e all’interno della dirigenza socialista sono tali da paralizzare il movimento. La solidarietà dell’opinione pubblica popolare verso gli occupanti rimane ampia ma mostra chiari segni di indebolimento. Viene firmato un accordo. Il sindacato ottiene un grande successo economico, ma il controllo delle fabbriche ritorna agli industriali. La sconfitta politica è storica.

Settembre 1920. Fabbrica occupataHo voluto che gli operai facessero la loro esperienza, scriverà più tardi Giolitti ricordando quelle settimane. Faranno la prova, ho pensato, vedranno che è un sogno e ciò li guarirà da pericolose illusioni.

Stati Uniti, aprile 1961. Cuba, la torbida e languida Las Vegas ante litteram degli americani, è da due anni governata da Castro, un nazionalista che sta assumendo sempre di più una coloritura socialista. La perla dei Caraibi è diventata una dolorosissima spina nel fianco degli Stati Uniti, che considerano le Americhe, soprattutto nell’era della divisione tra i blocchi, cosa loro. Da più di un anno la Cia sta preparando un’azione militare per rovesciare Castro. Il neopresidente Kennedy, appena arrivato alla Casa Bianca, viene subito informato e dà il suo consenso. La preparazione dell’operazione avviene però nel peggiore dei modi possibili e tra fughe di notizie che danno a Castro la possibilità di prepararsi. Kennedy ora è perplesso ma l’operazione di sbarco nella Baia dei Porci è ormai avviata e avviene a sua insaputa. La sconfitta militare è immediata, ma quelle che sono più gravi sono le ricadute politiche. Castro si getta tra le braccia dei sovietici e chiede loro di installare le bombe atomiche di fronte a Miami. Nell’ottobre 1962 il mondo rischia l’olocausto nucleare. Nei decenni successivi il castrismo, che lasciato a sé stesso sarebbe probabilmente appassito nel giro di pochi anni, si allargherà in versione populista a numerosi altri paesi dell’America Latina.
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