Facebook Pixel
Milano 13:35
34.187,2 -0,24%
Nasdaq 24-apr
17.526,8 0,00%
Dow Jones 24-apr
38.460,92 -0,11%
Londra 13:35
8.091,83 +0,64%
Francoforte 13:34
17.958,51 -0,72%

I derivati di Stato: sottomissione, impreparazione ed opportunismo

La bolla da tempo annunciata dei "derivati di stato" si sta addensando sopra la nostra testa con rumori sinistri ed aspettative di alto rischio per la tenuta complessiva dei già precari conti pubblici

Ora il tema è di assoluta criticità, ma per capire il senso della copertura opportunistica fatta nel '93 è necessario percorrere, in sintesi, la storia che ci sta mettendo di fronte a problemi di natura straordinaria perché tali sono le crisi che si verificano quando un modello socioculturale collassa. I nodi vengono sempre al pettine, ma da un po’ di tempo sembra che i denti del pettine siano così larghi da fare passare i nodi.

Siamo da tempo entrati nel mondo della finanza razionale come verità incontrovertibile, diventata una sorta di pietra filosofale in grado di cambiare la pietra in oro e di rendere tutti vittime della sindrome di Re Mida. La moneta-mezzo ed intermediario degli scambi come la intendeva già Aristotele è diventata moneta-fine, la crematistica denunciata da lui come finalità esclusivamente accumulativa di ricchezza senza redistribuzione.

Abbiamo sovvertito l’ordine delle cose mettendo la finanza sopra l’economia reale; già il grande Keynes, passato per il dissesto finanziario della grande depressione diceva: “Se la finanza rimane una bolla sopra le intraprese economiche può essere innocua, se le intraprese economiche diventano una bolla sopra la finanza è la fine“.

Il processo di finanziarizzazione dell’economia reale e della sua deificazione acritica è cominciato agli inizi degli anni '70 quando Nixon dichiarò lo sganciamento del dollaro dalla parità aurea – 28 dollari stampabili ogni grammo d’oro – perché i creditori degli Usa non fidandosi della massa monetaria del dollaro volevano essere pagati in oro riducendo all’osso le riserve auree del paese, come sta succedendo oggi. Di fatto la Fed, sempre lei, rifiutandosi di riscattare in oro i dollari posseduti da altre banche centrali stracciò l’ordine monetario stabilito a Bretton Wood nel 1944; di colpo il mondo si ritrovò ostaggio di un regime di tassi di cambi fluttuanti che cambiò radicalmente il sistema monetario basato sul dollaro in un gigantesco sacro tempio della speculazione i cui sacerdoti venivano ammantati di sacralità infallibile.

L’operazione del ”petrodollaro“, funzionale a creare la domanda per la montagna di dollari stampati e scaricare l’ondata inflattiva su altri paesi come il nostro, inaugurò così la progressiva sudditanza ad un sapere fondato non su ipotesi scientifiche corrette; un approccio non scientifico l’avrebbe definito F. von Hayek nel suo discorso di accettazione del Nobel nel 1974, ma subito in modo acritico. Proprio la “Mont Pelerin Society“, fondata dal liberismo austriaco dell’economia scienza sociale con radici nel pensiero e nella cultura europea fatta di storia, filosofia, politica..., passò a Milton Friedman portatore dell’economia scienza positiva, esatta e dei mercati razionali che non sbagliano mai nell’allocazione delle risorse. Il mantra sarebbe diventato legge a cui sottomettersi con devozione anche opportunistica.
Condividi
"
Altri Top Mind
```