Facebook Pixel
Milano 18-mar
33.940,96 0,00%
Nasdaq 18-mar
17.985,01 +0,99%
Dow Jones 18-mar
38.790,43 +0,20%
Londra 18-mar
7.722,55 0,00%
Francoforte 18-mar
17.932,68 -0,02%

Può bastare, grazie

Le banche centrali non spingono più le azioni e i bond

La frase di Janet Yellen sulla borsa piuttosto alta è stata associata in molti commenti a quella, a suo tempo altrettanto inattesa, pronunciata da Greenspan il 5 dicembre 1996 sull'esuberanza irrazionale. Gli ottimisti, la maggioranza, hanno fatto subito notare che la dichiarazione di Greenspan provocò sul momento una decina di giorni di ribassi, cui però seguirono, anche includendo la correzione dovuta alla crisi asiatica del 1997-98, tre anni complessivamente splendidi per l'azionario. In quei tre anni l'S&P-500, che nei precedenti 16 aveva sestuplicato il suo valore, si portò da 744 a 1516 mentre il Nasdaq, come è noto, fece ancora meglio.

Per gli ottimisti, quindi, quello della Yellen è stato un semplice richiamo, un invito a rallentare. Comportatevi bene, sappiate che vi teniamo d'occhio, non fate stupidaggini. Fate i bravi, andate piano e potrete andare dove volete.

Può darsi che sia così, ma a noi sembra di vederci qualcosa di più. In primo luogo Greenspan, nel 1996, si espresse nel suo consueto stile tortuoso e indiretto facendosi semplicemente una domanda, quasi un pensiero ad alta voce (che in effetti gli venne in mente, come ebbe a dichiarare più tardi, mentre era immerso nella vasca da bagno). Come faremo, disse, a sapere quando un'esuberanza irrazionale avrà spinto troppo in alto il valore degli asset?

Greenspan si fece dunque una domanda ma non si dette una risposta. La Yellen, per contro, è andata subito al punto con candida brutalità. Non solo la borsa è piuttosto alta, ha detto, ma i bond lunghi, quando inizieremo ad alzare i tassi, si faranno un bel salto all'ingiù.

(Nella foto: Asset inflation. Asta record di gioielli a Ginevra. 30 milioni per il Sunrise Ruby)
Altri Top Mind
```