La piena occupazione, dal canto suo, stimola sempre gli investimenti in tecnologia e in software, portando quindi, nel tempo, a un aumento della produttività. Il drone che consegna la posta diventa più interessante se il costo del lavoro umano continua a salire. La piena occupazione porta poi sempre a una crescita dell'immigrazione, legale o meno, che mitiga l'aumento delle retribuzioni.
L'Europa è ancora lontana dalla piena occupazione, anche se non lontanissima come farebbero pensare i dati ufficiali.
La Bce stima il ritorno al pieno impiego per la fine del 2017 e questo ci
garantisce tassi ufficiali a zero per altri due anni. La parte lunga della curva e le borse, tuttavia, sconteranno in anticipo il progredire del ciclo economico. Le borse compenseranno facilmente i tassi con gli utili in crescita, i bond se la dovranno cavare da soli.
Piena occupazione e normalizzazione dei tassi, di per sé, significano raramente fine del rialzo di borsa ma comportano sempre un intermezzo di turbolenza. Per minimizzare questa turbolenza la Yellen ne ha anticipata una parte ai nostri giorni. La borsa americana tiene perché il
dollaro scende, quella europea scende perché l'euro recupera. La somma non è zero, è negativa.
Il dollaro sta cercando il livello sufficiente a fare ripartire l'economia americana senza per questo danneggiare la ripresa europea. Probabilmente non siamo lontani da questo livello.
La correzione europea, resa più severa dall'apprezzamento dell'euro, rende i nostri mercati più interessanti.
Petrolio e cambi sono su livelli di equilibrio. La distorsione più macroscopica, quella sui bond, si è in parte corretta.
Il cane, nel complesso, si sta comportando abbastanza bene.
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