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Investire in un mondo artificiale

Come comportarsi, da investitori, in questo nuovo mondo in cui la volontà politica tiene al guinzaglio i mercati? In una parola, adeguandosi. Finché la volontà politica non si discosta troppo dalla realtà è meglio non sfidarla. Chi ha venduto i bond già nel 2010 pensando all'inflazione o, quanto meno, al ripristino della normalità sui tassi reali, si è perso un grande rialzo dei corsi obbligazionari. Chi ha sfidato l'espansione dei multipli azionari pianificata dalle banche centrali e ha venduto in borsa si è perso uno di quei rialzi che capitano due o tre volte al secolo. Chi ignora oggi l'avvertimento della Yellen sulla borsa “piuttosto alta” lo fa a suo rischio e pericolo.

Fernand Léger. Les disques dans la ville. 1920Certo, anche gli ingegneri qualche volta sbagliano i conti e i ponti e le case crollano. I pianificatori sociali ed economici hanno del resto una lunga tradizione di errori anche drammatici. Quello che vogliamo dire è che i rapporti di forza tra mercati e decisori politici sono cambiati in profondità dal 2008 per cui opporsi alla volontà dei policymaker va considerato solo quando questa si discosta palesemente dalla realtà delle cose. Finora questo scostamento non è stato clamoroso. I cambi si sono aggiustati in linea con i fondamentali e le borse, benché piuttosto care, non sono né euforiche né sconsideratamente valutate. Quanto ai bond, il futuro di bassa crescita che ci aspetta è compatibile, pur in presenza di un esaurimento dell'output gap, con rendimenti a lungo più alti, ma non tanto più alti, degli attuali.

In pratica è tempo di considerare una riduzione lenta ma costante del rischio azionario e del rischio tassi nei prossimi mesi e anni. Stare in borsa permetterà di ricevere dividendi e di navigare tra le grandi onde di rotazione tra i settori. Ci sono poi aree, in particolare tra i ciclici, che sono in effetti sottovalutate e altre, come il biotecnologico, che stanno vivendo un'effervescenza straordinaria. Detto questo, chi ha il 60 per cento in borsa potrà scendere al 40 per la fine dell'anno prossimo, chi ha il 30 potrà scendere al 20. Tutto con calma, senza farsi spaventare dai momenti di debolezza e aspettando anzi i momenti di forza per ridurre. Con un occhio di riguardo per l'Europa, che ha ancora spazi di rialzo.

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