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Verrà un giorno

Le opzioni nucleari per combattere la prossima crisi


A quel punto si porrà però il problema del contante. Di fronte a un conto corrente penalizzato, ad esempio, del 4 per cento l'anno, molti chiederanno banconote e le chiuderanno in cassetta. Come applicare i tassi negativi anche al contante?

Ci sono grosso modo tre soluzioni. La prima è l'abolizione del contante, con tanti auguri alla vecchina che non ha mai avuto nemmeno il conto corrente.

La seconda è il demurrage, ovvero la tassazione del contante. Bernard Lietaer, uno dei padri dell'ecu, ne ha trovato traccia nei certificati di deposito di grano dell'antico Egitto, che perdevano valore con il tempo. Anche i bratteati, monete d'oro in uso nel mondo germanico dall'età del ferro, dovevano essere cambiati due volte all'anno in monete più piccole. Questa operazione, chiamata Renovatio Monetae, fu particolarmente diffusa nel medio evo.

Denaro fisiocratico con bolliniSilvio Gesell, l'economista dilettante che concepì buona parte delle idee di Keynes con trent'anni di anticipo, immaginò invece un bollo a pagamento da applicare sulle banconote una volta alla settimana, una soluzione che fu applicata su scala regionale in Germania negli anni Venti e in America durante la Grande Depressione. Keynes disse che l'idea era buona, ma volle trovarvi un difetto nella spinta che forniva all'acquisto di oro. Oro che fu prontamente messo fuorilegge da Roosevelt dopo la svalutazione del 1934.

La terza soluzione, su cui lavora da anni Willem Buiter e che fu proposta per la prima volta da Robert Eisler nel 1932, è quella di trattare moneta bancaria e cartacea come due valute separate, con la cartacea che si svaluta stabilmente nei confronti della bancaria. Se prelevo 1000 euro in banconote il primo gennaio e se i tassi sono negativi del 4 per cento l'anno, il 31 dicembre, nel caso voglia versare i mille euro in banca, verrò accreditato di soli 960 euro bancari.

Crittografare bitcoin richiede una potenza di calcolo sempre maggioreSe le banche centrali, da sempre gelosissime dell'oro, hanno chiuso finora entrambi gli occhi di fronte al bitcoin e hanno chiesto di non tassarlo, non è certo per simpatia verso l'ampio uso che ne fa la criminalità grande e piccola, ma per studiare il fenomeno come esperimento tecnico e monetario in vista di eventuali future applicazioni su larga scala del principio della moneta elettronica, lo strumento più efficiente per imporre a tutti i tassi negativi.

Se le banche centrali continuano a essere più colombe dei mercati è perché guardano ogni giorno a questo tipo di futuro e lo trovano ben poco rassicurante. Certo, anche le politiche iperespansive hanno i loro rischi, perché favoriscono bolle che, quando scoppiano, creano pesanti effetti deflazionistici. Il compromesso diventa allora quello di alzare i tassi con grande prudenza, di studiare con attenzione gli effetti di ogni rialzo e di mantenere i mercati sedati, facendo capire che c'è un limite verso l'alto che non va superato se i fondamentali non ne forniscono un motivo.

Tutto lo sforzo delle banche centrali è volto a fare in modo che questo ciclo muoia di vecchiaia, con un sano pieno utilizzo dei fattori e una sana inflazione che lasci spazio a modesti rialzi dei tassi. Se così sarà, i bond subiranno qualche erosione ma non un bear market pesante. Le borse, dal canto loro, rifletteranno il fatto che l'America alzerà i tassi molto prima dell'Europa. In sintesi, dollari per la parte liquida del portafoglio e per azioni di crescita, euro per le borse europee.



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